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La geologa Marie Tharp scoprì il più grande segreto degli oceani dal suo ufficio

05 aprile 2022

Poteva essere un giorno di lavoro come tanti, in uno degli uffici del dipartimento di Scienze della terra della Columbia University. Una brillante geologa e oceanografa di nome Marie Tharp sta infatti svolgendo la sua principale attività, quella cartografica. Eppure stavolta è diverso. Nella mappa del fondale dell'Atlantico che ha appena tracciato c'è una delle scoperte più importanti delle scienze della Terra e la risoluzione a uno dei più grandi misteri degli Oceani. Quel giorno e in quell'ufficio, Marie Tharp dimostra la teoria della deriva dei continenti.

Alla conquista di un riconoscimento accademico, in un mondo di uomini

Per Marie Tharp - nata a Ypsilanti (Michigan) nel 1920 - l'accesso alla carriera da oceanografa non era stato come per la maggior parte dei colleghi. La comunità accademica del tempo, a predominanza maschile, era infatti diffidente nei confronti delle donne e del loro ingresso al mondo degli studi, motivo per cui non fu semplice per lei farsi strada.

Non fu neanche impossibile, però, perché Marie aveva dalla sua parte due genitori che credevano fortemente in lei. Sua madre, un'insegnante, e suo padre, un geometra, le garantirono degli ottimi studi permettendole di ambire a una carriera che valorizzasse il suo talento. La giovane Marie si formò sui banchi dell’Università del Michigan, dove ottenne la laurea in Geologia, e tra le aule dell'Università di Tulsa, dove studiò Matematica. Lì nacque il suo amore per la scienza, che la condusse in uno dei luoghi per lei più significativi: la Columbia University.

Presso il Lamont Geological Observatory del dipartimento di Scienze della terra dell'Ateneo (dove fu una delle prime donne a lavorare), la sua carriera ebbe una svolta, grazie a due importanti incontri: il primo, con l'oceanografo Maurice Ewing, suo mentore; il secondo, con Bruce Heezen, brillante geologo appassionato di studi dei fondali oceanici. Con quest'ultimo, a partire dal 1948, nacque un sodalizio destinato a essere ricordato come una delle collaborazioni più fruttuose nella storia della geologia.

Eppure, il lavoro dei due era un po' diverso rispetto a quello per cui sono diventati famosi; attraverso l'utilizzo di tecnologie all’avanguardia precedentemente impegnate a scopo bellico, gli scienziati dovevano localizzare i resti degli aerei militari caduti nell'oceano durante la Seconda Guerra Mondiale. Dovevano poi analizzare i dati provenienti dalle fotocamere di profondità per identificare i mezzi abbattuti in volo. Per fare questo, però, inevitabilmente andavano create delle mappe dei fondali...

Dal fondo degli Oceani, una scoperta straordinaria

A causa dei pregiudizi dell'epoca, la coppia portava avanti le mansioni in modo differente: Heezen raccoglieva i dati nel corso di spedizioni oceaniche che lo vedevano sempre presente a bordo delle imbarcazioni, mentre la Tharp li tracciava sulla carta dal suo ufficio, dando vita a mappe dettagliatissime. L’opinione comune - fortemente influenzata da un’antica scaramanzia - prevedeva infatti che le donne non potessero mettere piede su una nave.

Ecco quindi che nel 1952, mentre i colleghi maschi solcavano le acque dell'Atlantico a bordo della Vema, la nave oceanografica dell'Osservatorio, Marie Tharp disegnava a mano quanto captato dall'ecoscandaglio. Una linea dopo l'altra, la geologa fu in grado di dare forma ai rilevamenti, tratteggiando con accuratezza alture e avvallamenti oceanici.

Un elemento però la lasciò di stucco: notò che sul fondo dell’Oceano Atlantico, un tempo considerato piatto, c’era una faglia a forma di V e che, a partire da quella fenditura, la crosta oceanica si stava lacerando, mentre il fondale si stava espandendo. Un movimento di apertura che finalmente avvallava la famosa - ma fortemente osteggiata dalla comunità scientifica e comunque non sufficientemente provata - teoria della deriva dei continenti di Alfred Wegener (1912), secondo il quale i continenti si sarebbero spostati nel corso dei millenni.

Pioniera di un nuovo modo di agire

Eppure, quando la geologa riportò i risultati a Heezen, questi si mostrò estremamente scettico, dato che sosteneva che il movimento dei continenti fosse dovuto all’espansione non della crosta bensì dell'intero globo terrestre. Ne parla Marcia Bjornerud, in un passo del suo libro Il tempo della Terra:

"Nel 1952, [Marie Tharp] notò che le alte dorsali avevano tutte delle ripide valli al centro e ragionò su come questo aspetto potesse essere una prova dell'espansione della crosta. Condivise la sua idea con un altro membro del gruppo di Ewing, Bruce Heezen, che la accantonò sbrigativamente come 'chiacchiere femminili'".

Eppure, la particolare morfologia dei fondali non lasciava più spazio a dubbi: la teoria mobilista di Wegener era corretta e la successiva risonanza del lavoro di Marie Tharp permise al mondo di rivalutarla.

Nel 1968 una delle sue mappe oceaniche - ridisegnata da Heinrich C. Berann - venne inclusa sul National Geographic, mentre nel 1977 lei e Heezen pubblicarono il World Ocean Floor Panorama, uno spettacolare atlante basato sui dati geologici e geofisici raccolti dalla coppia. Queste pubblicazioni diedero ulteriore spinta all’ipotesi della deriva dei continenti, che si sarebbe poi perfezionata nella teoria della tettonica a placche, secondo cui nell’arco di milioni di anni le placche si erano avvicinate e allontanate, modificando l’aspetto dei mari e dei continenti.

Gran parte del credito per la scoperta fatta andò a Heezen, ma il lavoro di Marie Tharp fu fondamentale per l’evoluzione della scienza oceanografica. Per questo motivo, nel 1965 la geologa ottenne finalmente il libero accesso alle navi di ricerca e potè partecipare a diverse campagne a bordo della Eastward, una nave della Duke University. Il giusto riconoscimento per aver avuto un impatto fondamentale nell’avanzamento della conoscenza umana, navigando in direzione ostinata e contraria.

Credits

Cover: Marie Tharp in July 2001, Bruce Gilbert. Distributed via Wikimedia

Immagine interna 1: Bruce and Marie with the map, marie tharp maps. Distributed under CC BY 2.0 license via Flickr

Immagine interna 2: Manuscript painting of Heezen-Tharp World ocean floor map by Berann; Berann, Heinrich C., Heezen, Bruce C., Tharp, Marie. Distributed under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication via Wikimedia

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