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Il manuale per rendere le produzioni di Hollywood più green

24 ottobre 2021

Quanto costa produrre un blockbuster di Hollywood? Svariati milioni di dollari e circa 3370 tonnellate di anidride carbonica. Ovvero, 33 tonnellate per ogni giorno di lavorazione. Forse non è un dato che preso da solo dice molto, ma basta pensare che un’auto a gas ne emette circa 5 tonnellate all’anno per comprendere l’entità del problema. Non va meglio nemmeno con le produzioni cinematografiche medio-grandi (circa 1800 tonnellate di CO2) o medio-piccole (quasi 800). Analizzando i dati forniti dalla Sustainable Production Alliance appare chiaro che Hollywood abbia un vero e proprio problema con l’impatto ambientale dei suoi film.

Per questo motivo due delle più grandi produttrici cinematografiche americane, Lydia Dean Pilcher e Katie Carpenter, hanno deciso di fondare la PGA Green, una task force che ha il compito di rendere più sostenibili le pellicole sfornate dalla fabbrica dei sogni. E uno dei primi progetti di successo è stato redigere la Green Production Guide, letteralmente un vademecum che contiene consigli per implementare nella produzione di film e serie TV un piano di sostenibilità che possa ridurre le emissioni.

Viaggi, spostamenti, attrezzatura: quanto inquina una produzione?

Si parte sempre e comunque dalla lettura dei dati contenuti nella guida, e in questo caso delle produzioni monstre del periodo che va dal 2016 al 2019. Il 48% delle emissioni nella produzione di un film o di un’ora di serie TV (un episodio) è dovuto all’utilizzo del carburante. Nei dati viene considerato sia quello impiegato per lo spostamento di attori, troupe ed attrezzatura tra un set e l’altro, sia quello che viene consumato dai generatori per dare energia alle luci e agli altri strumenti. Una percentuale altrettanto importante è poi quella degli spostamenti in aereo, che rappresentano quasi il 30% del totale. Considerando quindi che buona parte delle emissioni proviene dall’impiego di combustibili fossili, la PGA Green sta incentivando l’uso di energie rinnovabili, mettendo a disposizione un database mondiale di fornitori che offrono beni e servizi più sostenibili per la produzione, come mezzi di trasporto ibridi o totalmente alimentati a energia elettrica. Le risorse disponibili sul sito includono inoltre uno strumento per calcolare l’impronta di carbonio di un set e la Production Environmental Actions Checklist, ovvero una raccolta di best practices per ogni reparto di lavorazione cinematografica. Il documento è arricchito di infografiche, case study e modelli di moltissime produzioni che descrivono i cambiamenti effettivi da adottare sul campo.

Raccontare la sostenibilità

Un altro modo per compensare le emissioni di carbonio può essere quello di promuovere la sostenibilità e le tecnologie green direttamente all’interno del prodotto finale. Da qui nasce lo strumento “Lights! Camera! Clean Energy!”, una serie di consigli per integrare l’energia pulita nello storytelling di film e serie TV.

L’assunto da cui parte il documento è che le tecnologie green risultano enormemente sottorappresentate nella fiction, pur essendo ormai diventate un topic mainstream tanto per il pubblico quanto per gli investitori. Questa discrepanza tra il mondo reale e quello fittizio costituisce una ricca occasione per rendere ancora più attuali e appetibili le produzioni, promuovendo una sensibilità maggiore verso un’esigenza del nostro quotidiano. Facendo leva sulla forza persuasiva del mezzo sarebbe quindi possibile proporre soluzioni concrete che puntino i riflettori verso i vantaggi della sostenibilità. In questo caso la guida fornisce esempi da integrare in show di enorme successo, specialmente presso il pubblico di giovani adulti. Si tratta di veri e propri consigli di sceneggiatura che riguardano i personaggi alle prese con l’integrazione di tecnologie green e smart nelle loro vite. Le serie sono infatti spesso il mezzo perfetto per inserire suggerimenti mirati a promuovere l’ecosostenibilità anche nel quotidiano.

È importante sottolineare che i consigli della Green Production Guide non sono vane raccomandazioni che non hanno prodotto risultati: stanno realmente funzionando. Un modo per misurare il loro impatto positivo sono i Green Seal assegnati dall’Environmental Media Association (EMA) alle produzioni che hanno superato una serie di criteri di sostenibilità. Nel 2020, l’EMA ne ha assegnati ben 205, il numero più alto di sempre. Attraverso i suoi sforzi la PGA Green ha quindi fornito all’industria una speranza per un futuro più sostenibile. D’altronde Hollywood ci ha abituato agli happy ending. Perché non augurarcene uno che faccia del bene al nostro pianeta?

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