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La variopinta storia di Rainbow Village, il paese salvato dai colori

05 aprile 2022

La vita dell’ottantenne Huang Yung-fu è cambiata per sempre nel 2007. L'ex militare aveva vissuto per oltre quarant’anni in un piccolo villaggio nella regione del Taichung, a Taiwan. Nel corso del tempo però il villaggio aveva cominciato a spopolarsi, e il governo taiwanese decise che i bungalow sarebbero stati rasi al suolo per costruire un complesso di appartamenti più moderno. A tutti gli abitanti venne offerto del denaro, ma Huang Yung-fu non voleva lasciare l’unico luogo che avesse mai chiamato casa. E così, per difendere quelle mura, prese il pennello e cominciò a dipingere. Tre anni dopo il governo taiwanese non solo rinunciò a demolire il villaggio, ma decise ufficialmente di ribattezzarlo con il nome che l’avrebbe reso una delle mete più visitate di tutto il Paese: Rainbow Village.

Così un pennello ha salvato un villaggio

Ma cos’era successo per convincere il governo a rinunciare al proposito di costruire il nuovo complesso di appartamenti? Era successo che Huang, appena saputo di dover lasciare casa sua, aveva preso un pennello e aveva dipinto un uccellino sulla parete della sua camera. E poi aveva continuato: animali, forme, colori, personaggi di fantasia e star nazionali. Huang aveva dipinto per ore, giorni, notti, facendo uscire l’arte da casa sua e riversandola sulle pareti esterne, sulle strade e poi su tutti gli edifici del circondario. Le case dei vicini, ormai abbandonate e disabitate, cadevano a pezzi ma erano enormi tele dove l’anziano poteva esprimere liberamente la sua fantasia e l’amore che provava ancora verso il villaggio.

Quando sono arrivato qui per la prima volta, il villaggio contava circa 1200 case. Tutti noi sedevamo insieme e parlavamo come fossimo una grande famiglia. Poi tutti si sono trasferiti o sono morti, e io sono rimasto solo” (Huang Yung-fu, in un’intervista alla BBC)

Quando ricevette la proposta del governo taiwanese, solo undici case erano rimaste abitate; le altre erano già state acquistate dagli investitori. Ma Huang, che non si era mai sposato, non aveva una famiglia, né un altro posto dove andare, rimase l’unico a rifiutare cortesemente l’offerta di acquisto del bungalow. La sua non era una questione di soldi.

Quella sera, quando aveva cominciato a dipingere, Huang non sapeva che la sua arte avrebbe salvato il villaggio. Voleva solo smettere di sentirsi solo e rievocare i ricordi della sua infanzia, di quando aveva cinque anni a Guangzhou, Cina, e disegnava con suo padre. Per questo le prime immagini erano state cuccioli e rappresentazioni della vita di famiglia in una comunità rurale. Volti sorridenti e una tonnellata di colori. Con un impegno fuori dal comune, l’arte di Huang Yung-fu aveva preso possesso dell’intero villaggio.

Save Rainbow Village

Ci sono molte cose che non posso fare più, ma posso ancora disegnare. Mi tiene in salute, aggiunge un po’ di colore e trasforma qualcosa di vecchio in qualcosa di bello” (Huang Yung-fu, in un’intervista alla BBC)

Fu un gruppo di studenti e professori delle università di Ling Tung e Hungkuang a giocare un ruolo fondamentale nel salvataggio e nel riconoscimento di Rainbow Village. In particolare uno studente restò stupito imbattendosi casualmente nel villaggio. Si fece raccontare l’intera storia dal signor Huang, scattò diverse foto e cominciò a spargere la voce. Gli altri studenti arrivarono a Rainbow Village increduli e a tutti l’anziano e unico residente raccontava la stessa storia: quel posto sarebbe stato raso al suolo. Non poteva andare così.

Gli studenti organizzarono una campagna online: “Save Rainbow Village” per preservare il luogo, e decisero di ribattezzare il signor Huang Rainbow Grandpa, il nonno arcobaleno. L'unico artefice e artista di un vero e proprio museo a cielo aperto. Ben presto quel posticino sperduto cominciò a essere una meta, non solo per i taiwanesi ma anche per i turisti che avevano imparato a conoscerlo attraverso internet e i social network.

Migliaia di mail riempirono la casella dell’ufficio del sindaco di Taichung e, nell’ottobre del 2010, quest’ultimo decise che le undici case che erano rimaste, le strade e l’area antistante il villaggio sarebbero state preservate come parco artistico.

Il villaggio oggi

Oggi Rainbow Village è un vero e proprio caleidoscopio di strade, case e superfici colme di colori, piene delle forme sorprendenti di personaggi, celebrità e arte surrealista. Un'attrazione turistica che ha incrementato il traffico verso Taichung, ed è stata inserita da Lonely Planet nella lista delle 360 meraviglie nascoste del mondo. Un gruppo di volontari aiuta nonno arcobaleno, che all’alba dei cento anni è ancora in forma, a vendere cartoline e illustrazioni ispirate ai suoi lavori. I guadagni servono a finanziare l’acquisto dei colori e un’associazione locale che si occupa di aiutare gli anziani. Ci sono inoltre piani per il futuro per trasformare Rainbow Village in una scuola d’arte e il bungalow di Huang in un piccolo museo. Ma l’artista, data la sua età, ha deciso di prendere questi impegni un giorno alla volta.

Se domani riuscirò a disegnare, lo farò. Se non ci riuscirò, mi sentirò bene sapendo che questo posto resterà e farà felice qualcun altro” (Huang Yung-fu, in un’intervista alla BBC)

Credits

Cover: Rainbow village-01, Jakub Fiedler. Distributed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license via Wikimedia 

Immagine interna 1: Colorful Military Dependents' Village and the Artist in Taichung, TAIWAN, Lordcolus. Distributed under the Creative Commons Attribution 2.0 Generic license via Wikimedia

Immagine interna 2: Taichung Rainbow Village 45, Zairon. Distributed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license via Wikimedia

Immagine interna 3: Rainbow lanterns lit up the Rainbow Village, 大雄 汪. Distributed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic license via Wikimedia

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