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Architettura & Design
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Nove cattedrali moderne nella roccia: in Cina, la ricoversione delle cave di pietra è mozzafiato

23 maggio 2022

Nelle immediate vicinanze di Songyang, in Cina, si trovano oltre 3.000 piccole cave in disuso in cui, fino a poco tempo fa, si estraeva ancora la pietra manualmente. Un'architettura fatta di scavi, cunicoli e pareti verticali ha però modellato negli anni il paesaggio circostante, portando a termine una riconversione che lascia a bocca aperta. Nove di queste enormi cave - situate nel raggio di un chilometro - sono state infatti oggetto di un intervento innovativo da parte del noto architetto Xu Tiantian, che le ha collegate attraverso un sentiero percorribile su scale sfalsate.

Sfruttando le naturali caratteristiche morfologiche del sito, le operazioni architettoniche hanno trasformato quel luogo dimenticato in un teatro nella roccia, un palcoscenico per attività culturali molto apprezzate. Alcuni degli immensi spazi, alti fino a trentotto metri, hanno infatti una buona acustica e sono quindi adatti alle rappresentazioni teatrali dell'Opera tradizionale. Altri invece sono enormi “stanze di pietra” utilizzate come biblioteche, case da tè o piattaforme sospese da cui i visitatori possono osservare dei bellissimi tramonti.

Miglioramenti ecologici e nuove prospettive economiche

Il paesaggio montuoso della Contea di Jinyun, nel centro meridionale della provincia di Zhejiang, è un'area coperta principalmente da foreste. Una regione che, a causa della sua naturale morfologia, non potendo puntare sulla produzione agricola, ha basato l'economia locale principalmente sull'estrazione manuale della pietra.

Oggi che la maggior parte di queste cave non sono più operative, però, per tentare di sostenere e rilanciare l'intera regione, il governo cinese ha deciso di promuovere un programma di riqualifica capillare. Le cave di pietra, riconvertite a nuova destinazione d'uso, sono infatti diventate parte di un'infrastruttura pubblica che mira a dare nuovo risalto a luoghi dalla storia millenaria e al patrimonio culturale. Un'operazione di valorizzazione a tutto tondo.

Attraverso questi interventi, l'opera di Xu Tiantian - una laurea in architettura alla Tsinghua University di Pechino e un master in Progettazione Urbana ad Harvard - ha inoltre contribuito a rallentare l'esodo rurale. Un circolo virtuoso, quello avviato dall'architetto e dallo studio DnA, che ha anche attratto gli abitanti di altre città, sia come turisti che nei panni di nuovi residenti.

Gli interventi di Xu sono precisi e mirati, delicate operazioni di "agopuntura architettonica", come lei stessa le ha definite nel libro The Songyang Story, Architectural Acupuncture as Driver for Rural Revitalization in China. Infatti, pur non dimenticando le esigenze di chi poi usufruirà di quegli ambienti, l'attenzione dell'architetto è sempre rivolta alla collettività e allo spazio comune.

Un'esperienza sensoriale immersa nella topografia naturale

Sfruttando l'orografia del sito, Xu Tiantian utilizza gli intagli nella roccia come anfiteatri naturali, rendendoli palcoscenici che invitano i visitatori a riposare la mente, esplorare, contemplare e interagire con l'intorno. A vivere, cioè, un'esperienza sensoriale, approfittando di splendide location caratterizzate da forme uniche, raccordate da percorsi pedonali e passerelle aeree.

Come dimostrano la cava numero 8 e la numero 9: due degli esempi meglio riusciti. I due ambienti hanno in comune la caratteristica di avere una forte connotazione culturale: il poeta Han Yu, vissuto durante la Dinastia Tang (618-907 d.C.) celebre come autore soprattutto per il movimento letterario gu wen, narra che proprio lì gli studiosi si incontravano per discutere le loro idee, sulla Montagna della Conoscenza (Shushan).

Rinnovando quell'amore per lo studio e il confronto, oggi la Cava n. 8 ospita un luogo per la lettura all'aperto, distribuito su più piattaforme. Lo spazio si estende per circa 50 metri nella montagna e raggiunge un'altezza di quasi 40 metri. Accessibili tramite scale, questi terrazzamenti accolgono scaffali di libri e postazioni per lo studio, dove i visitatori possono immergersi nel mondo della calligrafia e delle iscrizioni su pietra.

La Cava n. 9, invece,  dopo uno stretto ingresso si allarga in un'area rettangolare che si assottiglia verso l'alto con una stretta fessura che lascia entrare la luce. Qui è particolarmente visibile il fatto che la parte inferiore sia stata realizzata mediante lo scavo a macchina, mentre le parti sovrastanti, dalla caratteristica forma conica, sono frutto di lavoro manuale. Un connubio di morfologia e architettura dai risvolti davvero peculiari.

Questo spazio a cattedrale ha infatti un'ottima acustica naturale, implementata attraverso la nuova pavimentazione, i pannelli nelle ringhiere laterali e le misure di assorbimento sonoro. Le condizioni esistenti, insieme all'ottimizzazione tecnica, rendono questo luogo adatto a conferenze, spettacoli o alla messa in scena dell'opera tradizionale.

Quando piove, l'acqua si raccoglie nella superficie ribassata interna: lievi ondulazioni si riflettono sulle pareti a seconda dell'incidenza della luce e il suono dell'acqua che gocciola può essere ascoltato come un'ulteriore scoperta. Anche grazie a questi piccoli piaceri imprevisti visitare le antichissime cave risulta un'esperienza molto intensa.

Questo incredibile progetto di riqualificazione ha attirato l'attenzione della comunità internazionale, al punto che l'Aedas Architecture Forum di Berlino ha recentemente realizzato una mostra immersiva con un'installazione dedicata alle cave, un tesoro da far scoprire a tutto il mondo.

Credits: tutte le immagini sono una gentile concessione di DnA_Design and Architecture

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