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Le allegorie dei continenti di Tiepolo nel soffitto affrescato più grande del mondo

29 settembre 2021

Si è perso il conto degli artisti italiani che nei secoli hanno dato un contributo non solo all’arte, ma alla bellezza in senso assoluto. Tra i prodotti del genio italiano che donano splendore a edifici e ambienti nel mondo, sarebbe inopportuno non citare lo spettacolare soffitto affrescato realizzato da Giambattista Tiepolo, che si può ammirare visitando la residenza dei principi vescovi di Würzburg (in Baviera), patrimonio culturale dell’UNESCO. Il lussuoso edificio fu fatto edificare nel 1720 dal potente principe vescovo di Franconia, Carlo Filippo von Greiffenklau e il risultato fu grandioso; a occuparsi degli affreschi fu quindi chiamato uno tra i più grandi pittori del Settecento, Giambattista Tiepolo (1696 – 1770).

Tiepolo nel suo tempo

L’esperienza artistica del pittore veneziano attraversa buona parte del XVIII secolo. Si parte dagli ultimi sviluppi del Barocco e con il progressivo affermarsi del Rococò, sfociando nel Neoclassicismo, quando ormai quello che da tanti era stato ritenuto il miglior pittore del secolo era diventato un pittore “fuori moda”. In effetti, il suo mondo artistico, muovendo dal Barocco, si espande in direzione di quello che fu l’ultimo, estremo sviluppo di quel gusto, che elegge come suo habitat preferito “il ricorrente decorativismo degli interni, ornati di stucchi, intarsi, maioliche e specchi e nella produzione di mobili, arredi, arazzi e porcellane dalle forme fantasiose ed elaboratissime”, come ha spiegato Giorgio Cricco.

Un gusto artistico, cioè, che privilegia l’effetto scenografico, il carattere evasivo e l’invenzione fantastica. Considerato da un differente punto di vista, è questo il canto del cigno di una classe sociale destinata a essere spazzata via, nell’ultimo decennio del secolo. In questo ambiente culturale e artistico opera Giambattista Tiepolo, senza però mai scordare l’insegnamento dei suoi amatissimi coloristi veneti del Cinquecento. Del Veronese, prima di tutti.

Il quadraturismo

Tiepolo dimostra un’attenzione particolare alla rappresentazione dell’architettura all’interno dei suoi affreschi. Egli “sfonda” prospetticamente pareti e soffitti, immaginando di là da essi spazi luminosi ove colloca figure mitologiche varie. Collabora costantemente con lui uno dei migliori “quadraturisti” (esperti nella rigorosa rappresentazione pittorica di forme architettoniche) del tempo, Gerolamo Mengozzi Colonna. La cura della prospettiva assume un livello di studio quasi maniacale, avvalendosi di nuove conoscenze geometriche ignote ai maestri rinascimentali. Ma a differenza dei pittori del Rinascimento, nei pittori del XVIII secolo, la prospettiva non serve alla rappresentazione reale delle figure nello spazio, ma alla voluta e ricercata trasgressione della realtà, rappresentando punti di vista e scorci al limite della non verosimiglianza.

Il “curriculum” di Tiepolo prima di Würzburg

Tiepolo riceve l’importante commissione della decorazione pittorica dello scalone d’onore di Würzburg, grazie alla fama che s’era guadagnato con l’esecuzione di importanti opere in Italia.

La prima commissione importante era arrivata nel 1715: la decorazione per i cinque soprarchi con figure degli apostoli realizzata per la Chiesa dell’Ospedaletto a Venezia. Nel 1724-1725 Tiepolo lavora alla decorazione del Palazzo Sandi a Venezia. L’anno successivo esegue la decorazione per il Palazzo Patriarcale di Udine: qui sperimenta con successo la giustapposizione fra colori complementari, peculiarità questa che dà vita a quell’effetto colore-luce che del Veronese costituì la principale caratteristica, per cui Tiepolo viene nominato “Veronese redivivo”. Nel 1732 è a Bergamo dove dipinge gli affreschi della cappella Colleoni nel Duomo con le scene della vita di san Giovanni Battista. L’artista dipinge nel 1737 il Martirio di sant’Agata per la Basilica di Sant’Antonio a Padova, mentre nel 1740 è a Milano, dove gli viene affidata la decorazione ad affresco degli ambienti di Palazzo Clerici, dimora della nobile famiglia omonima. Lavora alla decorazione per la Chiesa dei Gesuiti a Venezia nel 1735-1737. Ottiene poi l’incarico della decorazione per Palazzo Labia a Venezia, uno dei suoi massimi capolavori.

I continenti sul soffitto dello Scalone d’Onore a Würzburg

È già famoso in tutta Italia quando comincia a ricevere proposte dalla Spagna e dall’Inghilterra. Viene contattato dal principe-vescovo attraverso un bancario di sua fiducia e allettato con un’offerta veramente generosa. Quindi nel 1750, Tiepolo giunge a Würzburg, accompagnato dal figlio Giandomenico, suo collaboratore, per lavorare a quello che tanti critici reputano il suo massimo capolavoro: la decorazione pittorica del monumentale scalone d’onore, dove colloca il suo Apollo e i continenti.

La volta del soffitto è “spalancata” per mostrare un cielo ingombro di nuvole, dove viene collocato l’Olimpo e la personificazione dei quattro continenti del mondo (tanti se ne conoscevano all’epoca), che rendono simbolicamente omaggio al principe-vescovo. Il tema è così generico che il maestro può sbizzarrirsi nella rappresentazione di monumenti, architetture, personaggi, facendo uso di un sapiente gioco di prospettiva di grandissimo effetto: spesso non si capisce se animali e putti, che spuntano da trabeazioni realistiche al massimo, siano pitture o statue, se non addirittura personaggi reali, collocati per una rappresentazione. L’affresco simula una scena esterna, che si sta svolgendo sul cornicione. Lo spazio raffigurato è, quindi, la continuazione prospetticamente corretta della scena. Spazio scenico dipinto e spazio reale del salone sottostante si fondono in un continuo illusorio veramente efficace. Alcune figure si sporgono oltre la cornice dipinta e sembrano integrarsi con lo spazio architettonico della sala, creando un delizioso contrasto tra proiezione esterna e interna della scena.

L’Europa è raffigurata in corrispondenza di un lato corto: essa, collocata su un toro – in omaggio al mito – domina sul mappamondo. Alla destra  di questa si trova l’architetto progettista del palazzo Balthasar Neumann. In alto, all’interno di un medaglione, il principe vescovo Karl Philipp von Greiffenklau è posto in grande evidenza. Sostenuto dalla figura della Fama con in mano una tromba mentre viene incoronato dalla Gloria, occupa il posto che occupava all’epoca il committente. Apollo, al centro del soffitto, domina tutta la scena.

L’America è raffigurata dalla figura di una donna, sotto forma di idolo circondato da indiani che le porgono dei doni. Per rappresentare il nuovo continente, l’artista fa tesoro delle immagini a stampa e dei resoconti di viaggio di missionari, geografi o conquistatori e perciò combina elementi molto diversi tra loro, talvolta fantastici, che presentano diverse incongruenze. Tiepolo non disdegna di inserire elementi ironici nelle sue rappresentazioni: difatti, nell’angolo è presente un disegnatore che indossa abiti europei e che sembra scivolare dal cornicione.

L’allegoria dell’America stende poi un braccio verso sinistra indicando il continente africano. Come animale rappresentativo dell’Africa viene scelto il cammello che trasporta una donna, dalla carnagione scura e dai vestiti candidi, che riceve un gran numero di doni. Completa la scena una stupefacente parata di personaggi: pappagalli che prendono il volo, una scimmia e uno struzzo ammaestrati sono coinvolti in un duetto e altri personaggi sono intenti in mansioni quotidiane, come il conteggio di merci o il carico e scarico delle stesse.

Di fronte, sul lato lungo, troviamo la personificazione dell’Asia raffigurata su un maestoso elefante. Su tutta la scena domina un obelisco, attorno al quale paiono ruotare le altre figure. Particolare è la raffigurazione di un pappagallo, collocato fuori dalla cornice pittorica, il quale sta beccando una decorazione di stucco, gioco simbolico tipico della mentalità Settecentesca caratterizzato dall’incrocio tra l’artificiosità della pittura e la natura stessa.

L’opera è stata sottoposta a importanti interventi di restauro dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ma è risorta ed è ancora lì, a occupare il posto di rilievo che merita.

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