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La storia della maglia sportiva che ci fa sognare, azzurra da 110 anni

12 luglio 2021

​​Quando l’arbitro ha decretato il termine della finale degli Europei incoronando la nazionale italiana come campione d’Europa, lo abbiamo sentito gridare a gran voce: “Forza Azzurri!”. Ma perché l’azzurro, colore che non è presente nella bandiera del nostro Paese, ha finito per rappresentare tutti i nostri atleti negli ultimi 110 anni?

Sono pochissime le nazionali che utilizzano per le proprie divise sportive colori differenti rispetto a quelli delle loro bandiere. A dirla tutta, in Europa sono solo tre. Oltre all’Italia ci sono la Germania e i Paesi Bassi. I tedeschi usano il colore bianco, che deriva storicamente dal Regno di Prussia e non fa parte dell’attuale bandiera nazionale che invece è nera, rossa e gialla. La nazionale olandese invece veste di arancione in onore alla dinastia reale degli Orange-Nassau, e in particolare a Guglielmo d’Orange, che nel sedicesimo secolo guidò l’indipendenza dei Paesi Bassi nei confronti della Spagna.

Per comprendere il motivo dell’iconico azzurro che da più di un secolo caratterizza le divise italiane nel calcio e negli altri sport, bisogna andare ancora più in là nel tempo. Bisogna arrivare addirittura all’epoca delle Crociate. Nel 1366, durante una delle storiche spedizioni in Terra Santa, Amedeo VI di Savoia fece issare sulla nave ammiraglia della sua flotta una bandiera azzurra. Fu il primo a utilizzare questo colore in omaggio alla tonalità del manto della Vergine Maria a cui era molto devoto. L’azzurro divenne così, insieme al bianco e al rosso, simbolo dei Savoia, la dinastia reale che con Vittorio Emanuele II diede vita al Regno d’Italia. Sulla prima bandiera italiana, proprio al centro del tricolore verde, bianco e rosso, spiccava lo scudo crociato dei Savoia. Ovviamente contornato di azzurro.

Nonostante il colore fosse già importante per il Regno d’Italia, in occasione del primo match calcistico della nazionale italiana, disputato nel 1910 contro la Francia (durante il quale i cugini d’oltralpe furono battuti con un netto 6-2), la squadra scese in campo con una divisa totalmente bianca. Non è chiaro se la scelta fosse un omaggio nei confronti della Pro Vercelli, all’epoca la squadra di club più forte del campionato italiano, o perché non era ancora stato concordato un colore ufficiale e si era scelto per una tinta neutra in attesa della decisione definitiva.

L’esordio della maglia azzurra arrivò un anno più tardi: il 6 gennaio 1911, all’Arena Civica di Milano, nella sfida contro l’Ungheria (vinta per 1-0 dall’Italia), la nazionale indossava i nuovi colori. E da quel momento in poi, i nostri atleti hanno sempre portato con fierezza la maglia italiana, conquistando un successo dopo l’altro, sempre supportati dal grido: “Forza azzurri!”.

Cover via FIGC.it

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