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Cosa si nasconde in fondo al mare? I capolavori di un fotografo subacqueo raccontati da lui.

15 settembre 2020
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L’avvocato Luigi De Bacco, nato nel 1965 in Francia, nella sua vita quotidiana lavora come consulente in materia civile e commerciale in uno studio legale di Treviso. Durante il resto dell’anno, sin da quando era bambino, porta avanti le sue altre passioni, quella per la fotografia e quella per il mondo marino, che ha trovato il modo di conciliare: esperto di immersioni, De Bacco lavora infatti anche come fotografo subacqueo.

Le immagini del suo ultimo progetto, durato quattro anni e realizzato in collaborazione con i biologi marini nelle Pelagie, a Lampedusa, Linosa, Pantelleria, nelle Egadi, nelle Eolie e a Portopalo di Capopassero, sono state esposte a Enna nei mesi estivi, alla Galleria Aec, Arte a Enna Contemporanea, e raccontano attraverso il suo sguardo la bellezza che si nasconde sotto la superficie delle acque del Mediterraneo. Youmanist ha intervistato il fotografo per farsi raccontare la sua inconsueta prospettiva.

Nella sua vita quotidiana lavora in uno studio legale. Quando si dedica a questa attività e come la concilia con il più classico lavoro da ufficio?

Mi dedico alla fotografia subacquea progettando dei viaggi o partecipando a viaggi in luoghi che suscitano la mia curiosità. La pianificazione viene effettuata di anno in anno per poter coordinare il tutto con le altre attività di cui mi occupo.

Quando è nata la sua passione per i fondali marini e per la fotografia? Quale è venuta prima, e come le ha unite? 

La mia passione per la subacquea è iniziata fin da piccolo, vivevamo in Medio Oriente, a Gerusalemme, e d’estate con la mia famiglia siamo stati al mare ad Aqaba, sul Mar Rosso Giordano, e a Gaza, sul Mediterraneo. Lì per la prima volta ho visto i fondali marini con mio padre e deciso che quello spettacolo avrebbe dovuto essere visibile per il maggior numero di persone possibili. La fotografia l’ho avvicinata nello stesso periodo, perché mio padre mi spingeva a scattare foto con la sue macchine fotografiche dell’epoca. I primi tentativi di subacquea li ho fatti con uno zio, Umberto, grande appassionato di pesca subacquea, nel Mare Adriatico. Ho unito le due passioni nell’adolescenza, comprando la prima macchina fotografica subacquea a pellicola, una Nikonos V, e provando a scattare sott’acqua ovunque mi trovassi.

Rispetto a quella sulla terraferma, lasciando da parte gli aspetti tecnici, quali sono le sfide della fotografia subacquea, e cosa la affascina più di tutto?

L’aspetto che mi affascina maggiormente della fotografia subacquea è quello legato alla salvaguardia del mare e dei suoi fondali, della flora e della fauna: per questo partecipo volentieri a progetti di studio del sistema subacqueo e della vita sotto la superficie del mare. La fotografia subacquea richiede molta concentrazione e attenzione per i dettagli, aspetti come la luce, le correnti, il vento e la salinità dell’acqua sono fondamentali per la riuscita degli scatti. Preferisco immergermi prima dell’alba o al tramonto per avere una luce trasversale e non diretta, tenendo conto che quando la profondità è superiore a due metri i soggetti vanno illuminati con flash subacquei.

Quanto dura di solito una sessione fotografica subacquea, e quanta preparazione richiede?

Una sessione fotografica può durare anche ore, quando si fotografa in apnea. Quando si usano le bombole, il tempo medio è di circa un’ora.

Negli ultimi quattro anni ha lavorato insieme a un team di biologi marini in diverse isole dei mari siciliani, a cui è seguita anche una mostra a Enna. Com'è nata questa collaborazione, e cosa avete scoperto insieme sui fondali della zona?

I fondali del Mediterraneo sono per me i più bei fondali del mondo, per la biodiversità e per le specie marine che li popolano. Il mio lavoro con i biologi marini siciliani è iniziato circa nel 2004 e continua tutt’ora, con rapporti di collaborazione e di amicizia che coltivo da anni e che mi lusingano. I mari di Sicilia sono molto interessanti dal punto di vista archeologico e biologico, anche perché la tropicalizzazione del Mar Mediterraneo ha introdotto la presenza di specie che solitamente si trovavano solo nel Mar Rosso o nei mari Tropicali.

Ha in programma altre collaborazioni di questo tipo, o qualche progetto personale?

Collaboro da anni con biologi di tutto il mondo e offro i miei servizi di fotografo a biologi marini che lavorano nei mari di tutto il Pianeta.

In quali altri mari si è immerso con la sua macchina fotografica? Ha dei "soggetti" preferiti?

La mia predilezione va sempre al Mar Mediterraneo, e ultimamente proprio qui, nelle Baleari e nelle isole della Croazia, ho realizzato alcuni progetti che saranno oggetto di mostre o di pubblicazioni. Mi sono immerso in quasi tutti i mari del mondo, a esclusione di quello che circonda l’Australia, che non amo. Uno dei mari che invece preferisco e che ho frequentato molto per la fotografia subacquea è quello che lambisce le coste del Venezuela.

C'è qualcosa che non si aspettava di trovare in fondo al mare e che l’ha sorpresa?

In fondo al mare tutto è fonte di stupore; il mio primo contatto con le balene è stato sicuramente molto emozionante e mi ha fatto riflettere a lungo su quanto l’uomo possa essere dannoso per sé e per le specie che popolano i mari.

Qual è secondo lei il segreto per realizzare una buona fotografia subacquea?

Il segreto per una buona fotografia subacquea è la conoscenza della flora e della fauna che si intende fotografare, di come tutto interagisca in maniera perfetta sott’acqua a esclusione dell’uomo, che è sempre un intruso. Questo aspetto permette di realizzare degli ottimi scatti, sia in acqua che fuori dall’acqua. È un principio che va applicato in generale alla fotografia, se si vuole immortalare qualcosa o qualcuno bisogna conoscerlo bene per poter dire qualcosa di sensato e utile per tutti. La fotografia è narrazione, e quella subacquea è narrazione dei fondali marini utilizzando il filtro della nostra conoscenza e di ciò che abbiamo vissuto fino a quel momento. Così si possono ottenere degli scatti credibili e apprezzati dalla maggior parte del pubblico.

Tutte le foto sono di Luigi de Bacco ©

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