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“Riscatti – Archivio romantico delle foto perdute” è un album di famiglia… di sconosciuti

08 settembre 2021

Una foto in bianco e nero campeggia ai margini di una bancarella al mercatino dell’usato. Le facce ritraggono le espressioni tra il serio e l’impostato che si era soliti assumere negli anni ’60, quando finire davanti a una macchina fotografica e diventare protagonisti di uno scatto era un evento. Immagini che spesso, a occhi estranei, sembrano simili, ma che racchiudono un percorso unico. Quale sarà la storia che si nasconde dietro lo scatto? A chi non è capitato di guardare vecchie foto e di iniziare a fantasticare, a immaginare di vivere quel momento insieme ai protagonisti dell’immagine. Anche se non sappiamo chi siano. Proprio su questi passi si muove il progetto “Riscatti – Archivio romantico delle foto perdute”, a cura di  Ivana Marrone, nato da una collezione di vecchie foto di famiglia recuperate nei mercatini delle pulci.

Un album di famiglia di perfetti sconosciuti

L’idea è questa: dare una storia alle istantanee, far vivere le immagini attraverso le parole.  Così Ivana Morrone ha selezionato una serie di istantanee prive di una cornice di racconto e le ha spedite a giornalisti, scrittori, musicisti e sceneggiatori chiedendo loro di riscriverle, dandogli una vita e una storia. È quindi nato quello che Valerio Millefoglie, all’interno della prefazione, definisce efficacemente “un album di famiglia, di una famiglia di sconosciuti”.

Vecchie fotografie amatoriali, scatti vacanzieri d’altri tempi, ritratti di famiglia, foto ricordo. L’autrice le ha messe insieme nel tempo, ripescate da un passato tutto da costruire, per realizzare un prodotto unico nel panorama editoriale italiano e globale contemporaneo, nonché primo vero e proprio libro pubblicato dalla casa editrice RVM Hub.

Riscatti – Archivio romantico delle foto perdute”, è una commistione di immagini e testo nata prima di tutto dallo sguardo dei narratori, ma posta in una cornice dove nessun elemento domina sull’altro. Il tutto confezionato in una veste grafica che ricalca le antiche copertine decorate dei volumi dell’Ottocento.

Gli artisti coinvolti nel progetto

Sono sessantacinque le fotografie e altrettanti sono i personaggi di rilievo nello scenario culturale italiano coinvolti nel progetto, da scrittori a cantautori, grandi firme del giornalismo e sceneggiatori. Tra loro troviamo: Vinicio Capossela, Colapesce, Erri De Luca, Paolo Di Paolo, Chiara Gamberale, Aldo Nove, Melissa Panarello, Bianca Pitzorno, Roberto Saviano, Nadia Terranova, Davide Toffolo, Erri De Luca, Giorgio Poi e tanti altri ancora.

Gli artisti hanno accettato la sfida adottando e dando una nuova vita agli scatti selezionati, proseguendo così un lavoro che Ivana Marrone aveva iniziato già qualche anno fa. In un post su Facebook descriveva un vecchio scatto di una coppia: quell’uomo e quella donna, a lei sconosciuti, li aveva chiamati Fernando ed Enza, inventando un dialogo tra i due e dando vita a un format letterario completamente nuovo. Il risultato è un lavoro massiccio ma fluido, scorrevole, divertente, che nasce dalla condivisione per dar vita a un insieme di rivelazioni, tradimenti, momenti felici ma anche tristi, comici, grotteschi, celebrativi, lavorativi, sportivi, insomma di vita quotidiana.

Tutte le foto sono accomunate da una caratteristica: gli anni a cui risale lo scatto. Si tratta infatti di un periodo in cui la fotografia non era affatto un gesto semplice e immediato come oggi. Questo elemento contribuisce a far sì che la maggior parte delle istantanee nascano sulla scia di un evento importante, una cerimonia, un festeggiamento o anche un frangente di vita quotidiano che però assume tutt’altro sapore e diventa speciale.

In controtendenza alla modernità dello scatto facile

In questo senso il lavoro di Ivana Marrone si pone come una vera e propria mossa in controtendenza con la modernità. Non solo per via dei colori sgargianti, delle animazioni e dei filtri che dominano sui social network messi a confronto con un essenziale bianco e nero. Si tratta piuttosto dell’intenzione di costruire un percorso che rivisiti il significato della fotografia. Proprio quando le parole si fanno sempre meno importanti e regna indiscussa l’immagine, ecco allora che qui si fa il percorso inverso dando vita a un ibrido fuori dal tempo in cui immagini e parole hanno peso identico e sono propedeutiche l’una all’altra.

Nonostante la pubblicazione del libro, il progetto mantiene anche la sua forma di sito, con l’obiettivo di continuare a donare didascalie a tutte le immagini che non ne hanno una. Una missione che speriamo continui ancora per molto tempo, così da portare avanti il ricordo, seppur inventato e immaginario, di chi è stato immortalato ed è fermo in uno scatto.

Tutte le immagini per gentile concessione di RVM Hub Editore.

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