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L’Indonesia è uno dei Paesi più inquinati al mondo: quasi il 15% della plastica che si trova negli oceani di tutto il mondo proviene infatti da questo Paese. Per questo motivo due sorelle indonesiane, Melati e Isabel Wijsen, hanno deciso di combattere in prima linea contro lo spreco e l’inquinamento nella loro città natale, Bali.
Nel 2013, quando avevano rispettivamente 12 e 10 anni, le due ragazze lanciarono la campagna “Bye Bye Plastic Bags” per eliminare la produzione e la vendita di sacchetti monouso. Un’abitudine difficile da scardinare, bandita ufficialmente dall’Unione Europea solo nel 2019, che secondo l’Ue arriva a costituire addirittura il 70% del totale dei rifiuti marini. E infatti l’idea per la campagna di Melati e Isabel è nata per la vicinanza della casa di famiglia alla spiaggia ricoperta di rifiuti che le due bambine, ormai adolescenti, frequentavano quotidianamente.
Le sorelle Wijsen hanno cominciato la loro missione raccogliendo gli oggetti gettati sulla sabbia o trascinati a riva dalle onde. Ben presto si sono accorte che questo sforzo era vano: serviva un cambiamento nelle abitudini delle persone, affinché tutta quella plastica smettesse di essere prodotta, e non soltanto buttata. Nel 2016, le due ragazze hanno cercato di attirare l’attenzione del governatore di Bali, I Made Mangku Pastika, con uno sciopero della fame. Dopo averle incontrate, Pastika ha promesso di bandire cannucce di plastica e borse monouso entro il 2018.
Melati e Isabel hanno raccontato la loro storia in un TedTalk. “Un giorno a scuola abbiamo fatto una lezione in cui abbiamo saputo di persone importanti come Nelson Mandela, Lady Diana e Mahatma Gandhi”, dice Isabel. “Tornando a casa quel giorno abbiamo deciso che anche noi volevamo diventare importanti. Perché aspettare l’età adulta per diventarlo? Volevamo fare qualcosa adesso”. “Bye Bye Plastic Bags” prende proprio a esempio le grandi battaglie di civiltà di queste figure, cercando di risolvere il problema dell’inquinamento in una maniera sostenibile per le comunità interessate: Melati e Isabel quindi si sono impegnate sia a livello locale che nazionale, coinvolgendo nella campagna non solo i leader, ma anche le persone comuni e promuovendo l’uso di alternative alla plastica.
Per il loro impegno, le sorelle Wijsen sono entrate nella lista dei teenager più influenti secondo il Time e hanno ispirato moltissimi giovani indonesiani che si sono uniti alla loro battaglia, organizzando per esempio I “beach clean-up”, giornate in cui i ragazzi del luogo si incontrano per ripulire le spiagge dai rifiuti. Quello dello scorso 15 febbraio ha coinvolto più di 12.500 persone in 115 località diverse. Poco prima di questo evento, Melati era stata ospite al prestigioso Forum economico mondiale di Davos – insieme a un’altra giovane collega ambientalista, Greta Thunberg – dove aveva ricevuto i complimenti di Al Gore. La sorella stavolta non era con lei: quest’anno Isabel ha infatti deciso di prendersi una pausa dagli eventi pubblici per concentrarsi sulla fine del suo percorso alle scuole superiori.
Grazie al loro costante impegno e alla mobilitazione di migliaia di adolescenti, le sorelle Wijsen lo scorso anno hanno visto realizzarsi il loro sogno di bandire la plastica monouso dall’Indonesia. La promessa fatta dal governatore Pastika è stata mantenuta dal suo successore, I Wayan Koster. Intervistata dal New York Times a luglio, Melati ha raccontato le difficoltà degli ultimi mesi nel cercare di rimanere in contatto con la community di ecologisti durante il lockdown. Ma la battaglia per un mondo più sostenibile è ancora molto lunga, riconosce Wijsen: come i grandi punti di riferimento presi dalle due sorelle indonesiane, è importante affrontare i problemi in una prospettiva trasversale. E l’unica prospettiva possibile è quella di fermare i cambiamenti climatici. Anche cominciando da un semplice sacchetto di plastica.
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