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La NASA ha brevettato un nuovo tragitto per arrivare sulla Luna

28 ottobre 2020
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Arrivare sulla Luna, fino a poco tempo fa, era un'operazione decisamente complessa, anche per la Nasa. Questo perché l'orbita terrestre è inclinata di un angolo significativo rispetto al piano dell'orbita lunare, rendendo necessario un cambiamento di inclinazione anche nel tragitto per raggiungerla.

Ora, la Nasa ha brevettato un nuovo tragitto che permetterà ai robot più piccoli di arrivare sul satellite naturale in un tempo molto più breve: circa due mesi e mezzo invece di sei.

Il percorso, ufficializzato a giugno in collaborazione con il National Radio Astronomy Observatory (NRAO), è stato tracciato per rispondere alla necessità di minimizzare i costi delle missioni spaziali.

Il primo robot a percorrere la nuova tratta sarà Dapper (Dark Ages Polarimeter Pathfinder), una navicella grande quanto un forno a microonde. Le sue ridotte dimensioni gli permetteranno di raggiungere l’orbita terrestre più alta sfruttando il percorso di un satellite delle telecomunicazioni, per poi servirsi della spinta gravitazionale per atterrare sulla Luna.

La missione, che partirà tra qualche anno, si propone infatti di inviare una sonda sul lato più lontano della Luna per registrare, per la prima volta, le onde radio a bassa frequenza emesse durante il più antico stadio dell’universo, circa 13 miliardi di anni fa.

“Nessun telescopio radio posizionato sulla Terra è attualmente in grado di misurarle e confermarle, perché l’interferenza di altri segnali è troppo forte”, ha spiegato Richard Bradley, capo ingegnere del NRAO. In quel cono d’ombra, dove atomi, stelle, buchi neri e galassie avevano appena iniziato a formarsi, gli scienziati sperano di trovare le prime tracce di materia oscura. Una scoperta che si imporrebbe come sensazionale, degna di un Nobel.

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