È in atto una rivoluzione nel mondo del lavoro e della produttività. Questi ultimi anni ci hanno mostrato che non è più fisicamente necessario trovarsi in ufficio per adempiere alle proprie mansioni e anzi, si sta facendo sempre più strada l’idea che i lavoratori rendano maggiormente in uno spazio a loro confortevole. Questo concetto è intrinsecamente legato a quello di ATAWAD (Any Time, AnyWhere, Any Device), che possiamo utilizzare come sinonimo di “iperconnessi” o “sempre connessi”: l’evoluzione tecnologica infatti ci permette di accedere alle informazioni utili per il nostro lavoro da qualsiasi luogo e dispositivo. Inevitabilmente, si sono create nuovi possibili soluzioni lavorative per diverse necessità e preferenze.
Nel 2020, la situazione mondiale ha costretto le aziende ad aprirsi alle soluzioni di lavoro che maggiormente rappresentano il concetto di ATAWAD: ecco che nel 2019 gli smart worker italiani erano circa il 15% e oggi – nonostante la legittimità di riprendere le “vecchie abitudini” – sono circa un terzo dei lavoratori dipendenti, ben 6 milioni e mezzo di persone. Una svolta che rappresenta un punto di non ritorno nell’ambiente lavorativo, tanto da mettere in discussione i vecchi paradigmi della produttività e cercare nuove abitudini che alleggeriscono lo stress sulle spalle di chi lavora. Un esempio su tutti: il silenzio. Ebbene sì, a differenza di quanto si crede, per alcuni soggetti non porta alcun beneficio ma anzi può addirittura peggiorare le prestazioni lavorative.
Come dimostrato dallo studio condotto dalla psicologa inglese Becky Spelman, ascoltare la musica porterebbe a un aumento della produttività fino al 15%. Un risultato derivante dall’indagine sperimentale che ha coinvolto 2.000 persone divise in due gruppi di lavoro con l’obiettivo di trascrivere due testi di 600 parole. Il primo gruppo lavorava in un ambiente silenzioso, mentre il secondo con musica classica di sottofondo. La media di esecuzione registrata nel caso di completo silenzio è stata di 20 minuti e 59 secondi, durante l’ascolto musicale invece si è abbassata a 17 minuti e 42 secondi. Un risparmio netto di oltre 3 minuti.
Stesso risultato raggiunto anche da una ricerca del 2012 dell’Università dell’Illinois dal titolo: “Is Noise Always Bad? Exploring the Effects of Ambient Noise on Creative Cognition”. Nello studio si è osservato che il rumore ambientale può influenzare positivamente la creatività, promuovendo una maggiore capacità di elaborazione. Nel successivo documento pubblicato dai ricercatori si sottolinea inoltre l’importanza costituita dal livello ottimale di volume da adottare stimato intorno ai 70 decibel, ovvero piuttosto moderato.
Assodato quindi che per molti la musica porta risultati positivi in fase operativa, il secondo passo è trovare la soluzione migliore per se stessi, magari scegliendo con cura le playlist adatte a ogni esigenza. E qui il discorso si fa complicato perché esistono numerose teorie in contrasto tra di loro. Secondo alcuni studiosi, ogni lavoro ha il suo genere musicale ad hoc: la musica classica si sposerebbe perfettamente con i ruoli più creativi; quella elettronica sarebbe l’ideale per chi deve invece ripetere la stessa mansione in maniera meccanica; mentre i programmatori avrebbero a disposizione una vasta gamma di scelta tra jazz, blues, rock e hip-pop. Ma c’è anche chi consiglia di evitare musica troppo coinvolgente, così da non sviare l’attenzione dal compito che si deve eseguire. Sembra invece esserci una sostanziale unanimità per quanto riguarda l’utilizzo di suoni ambientali, adatti a ogni ruolo lavorativo grazie alle loro proprietà rilassanti in grado di massimizzare la concentrazione.
La parola chiave è: sperimentazione, ovvero riuscire a trovare la soluzione migliore per il proprio paradigma lavorativo. Dal canto nostro non resta altro che mettervi a disposizione alcuni suggerimenti che possano aiutarvi a trovare il giusto livello di produttività, rendendo il vostro lavoro più piacevole e leggero.
Compilation di musica classica
Chi sente di potersi concentrare meglio grazie alla musica classica, può trovare di seguito alcuni spunti da cui partire per passare diverse ore in compagnia di Rimskij-Korsakov, Vivaldi, Beethoven e altri grandi maestri.
Compilation Jazz e Blues
Per chi ha bisogno di qualcosa di più ritmato, ecco una selezione di brani che appartengono al genere Jazz e al Blues. Queste sono delle selezioni pensate per chi non vuole farsi distrarre dalle parole e seguire esclusivamente il suono degli strumenti.
Compilation Rock e Pop
Al contrario, chi si sente più performante canticchiando nella testa (o ad alta voce, ma occhio a non disturbare i colleghi!) apprezzerà una compilation di brani classici del rock, pop e la poderosa voce di Bruce Springsteen, ideale per le giornate in cui si ha bisogno di più carica.
Compilation Electro
Siete alla ricerca di un tempo più serrato per scandire le vostre azioni? Ecco un mix di electro music che farà schizzare la vostra produttività alle stelle!
Suoni della natura e rumori bianchi
Infine, se siete alla ricerca di un sottofondo non musicale che vi aiuti a stimolare la produttività, magari aiutandovi anche ad alleviare lo stress e a rilassarvi, potete optare per queste registrazioni di suoni della natura o di rumori bianchi.
Naviga il sito e vedi tutti i contenuti di tuo interesse