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L’incredibile storia di Freda Kelly, la storica segretaria dei Beatles

07 luglio 2021

Negli anni i fan dei Beatles hanno discusso spesso su chi, tra i tanti personaggi che hanno avuto a che fare con la band, dovesse essere considerato di diritto membro onorario del gruppo più famoso al mondo. C’è chi sostiene che il ruolo debba essere attribuito a Pete Best, il batterista dei primi anni, o a George Martin, lo storico produttore discografico.

Tuttavia in questo novero di persone che hanno avuto uno stretto legame con i Fab Four va inserita anche Freda Kelly, segretaria del manager Brian Epstein e direttrice dell’Official Beatles Fan Club. Grazie alla sua passione, Freda è stata un pilastro su cui la band di Liverpool ha potuto contare durante l’intero periodo della sua esistenza, diventando lei stessa un esempio per tutte le ragazze dell’epoca che si affacciavano al mondo del lavoro, specialmente a quello del settore musicale. Non è un caso, quindi, che nel 2013 sia diventata la protagonista di un documentario uscito con il titolo originale Good OL’ Freda (La vecchia e cara Freda), tradotto per il mercato italiano con un più didascalico La segretaria dei Beatles.

Raccontare la sua storia significa dare uno sguardo su cosa significasse essere una ragazza della cosiddetta working class nella seconda metà del secolo scorso. Infatti, nonostante nel 1961 Freda avesse solamente 16 anni, lavorava già come dattilografa per un’azienda, la Prince, occupandosi di battere a macchina documenti, lettere e contratti. Un giorno due colleghi le chiesero di accompagnarli al Cavern Club, lo storico locale che ha ospitato le prime esibizioni dei Beatles quando erano ancora sconosciuti. Freda restò affascinata dai quattro ragazzi che si scatenavano sul palco tanto da ammettere: “Non avevo mai sentito niente del genere prima d’ora”.

Conquistata dal gruppo, diventò una presenza fissa al Cavern e finì per fare la conoscenza dei quattro musicisti, che dopo le esibizioni erano soliti intrattenersi in lunghe chiacchierate con il pubblico presente nel locale. Così Freda assistette a “circa 190 live”. Il rapporto si saldò al punto che Paul e George erano soliti accompagnarla a casa la sera. Pratica che non era vista di buon occhio dal padre di Freda, un po’ preoccupato dall’eccessiva frequentazione con quei “capelloni”. Al Cavern Club Freda fece la conoscenza anche di Brian Epstein, proprietario di un negozio di dischi di Liverpool che aveva tutte le intenzioni di diventare il manager della band.

Nel frattempo un’altra fan, Bobbie Brown, fondò il primo fan club ufficiale dei Beatles e Freda accettò di buon grado di darle una mano. In fin dei conti il gruppo era misconosciuto e le attività del club erano decisamente poco impegnative. Dopo poco tempo l’interesse di Bobbie Brown per il fan club diminuì al punto che, quando la ragazza traslocò in un’altra città con il suo fidanzato, decise di trasferire tutte le responsabilità di direttrice su Freda Kelly che ne diventò l’unica responsabile. Nello stesso periodo Epstein coronò il suo sogno di mettere sotto contratto i Beatles e rivelò a Freda di essere alla ricerca di una segretaria per la nuova etichetta discografica. Freda, ancora entusiasta di lavorare con e per i suoi quattro amici si propose per il posto. Il suo unico timore era di rivelare a suo padre, un tipo apprensivo e un po’ alla vecchia maniera, di aver lasciato un lavoro sicuro per inseguire un sogno. Ma Freda era solo una ragazza e aveva tutta l’intenzione di seguire quel sogno fino alla fine.

Cominciò così la vita lavorativa a fianco dei Beatles: di giorno, segretaria del manager, al secondo piano di un negozio di elettrodomestici da cui Epstein aveva ricavato degli uffici; di sera responsabile del fan club. Un’attività destinata a scoppiarle tra le mani di lì a pochissimo tempo per colpa di un errore fatale.

Il suddetto errore fu indicare come indirizzo del club quello di casa sua. Errore che pagò caro una volta scoppiata la Beatlemania vedendosi inondare la buca delle lettere di migliaia di lettere degli ammiratori. Nella sua doppia veste di segretaria e direttrice fu testimone dei primi successi dei Fab Four, come l’entrata in classifica del singolo Love Me Do, il primo concerto all’Empire – il teatro più importante di Liverpool – e altre tappe all’origine di quello che diventerà in poco tempo un vero e proprio fenomeno mondiale. In occasione dei primi tour, prima in giro per la Gran Bretagna e poi in tutto il pianeta, e del successivo trasferimento della band a Londra, Freda si fece carico di mantenere un collegamento tra i quattro Beatles e le loro famiglie. Strinse un rapporto particolarmente solido con la madre di Ringo Starr. Si dice che lei fosse così legata a Freda che tartassò Brian Epstein chiedendo (e ottenendo) di concederle un aumento.

La tragica morte di Epstein nel 1967 segnò uno spartiacqua nella storia dei Beatles che culminò nella conclusione della loro avventura, fatta eccezione per qualche ultimo successo come il film Magical Mystery Tour in cui compare anche Freda. Dopo la sua seconda gravidanza e lo scioglimento ufficiale della band, si concluse anche l’esperienza del fan club. Tuttavia Freda, dimostrando fino alla fine una devozione unica alla causa, decise di portarsi a casa le ultime migliaia di lettere per rispondere personalmente a tutti. Terminò nel 1972, sancendo definitivamente la fine della sua carriera al servizio dei Beatles.

Dopo la Beatlemania, Freda ha ripreso a lavorare come segretaria per uno studio legale, rivelando che la sua esperienza non le ha portato fama o soldi e ammettendo con un sorriso di aver rifiutato in più di un’occasione di arricchirsi raccontando gossip riguardanti i suoi celebri ex “colleghi”. La sua figura pura e appassionata e l’affetto che l’ha sempre legata alla storica band, fa di Freda un’icona al pari di John, Paul, George e Ringo.

Cover via sito IMDb

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