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SERVIZIO STUDI | Verso una regionalizzazione del commercio mondiale?

26 aprile 2022

Ascolta il podcast di Simona Costagli, Economist Servizio Studi BNL

Anche grazie all’aumento dei valori scambiati nel IV trimestre, il commercio mondiale nel corso del 2021 ha registrato una crescita del 25% rispetto al 2020 e del 13% sul 2019, con la Cina che consolida il ruolo di leader sia in termini di export sia di import e allunga la distanza dagli Stati Uniti (secondi nella graduatoria).

A dispetto del buon andamento del commercio, numerosi indicatori segnalano tensioni che coinvolgono le catene produttive mondiali e che si evidenziano nell’allungamento dei tempi di consegna e in quello dei prezzi all’import.

Il nuovo scenario geopolitico peggiora alcune strozzature già evidenti dallo scoppio della pandemia legate in parte a problemi nella logistica marittima da cui dipende il 90% del commercio mondiale di beni. La carenza di container e di navi, ad esempio, contribuisce all’aumento dei prezzi all’import che a sua volta si riversa in quello dei prezzi al consumo.

Sull’evoluzione futura del commercio mondiale pesano numerose incognite che alimentano l’interesse verso la stipula di accordi regionali. L’ultimo in ordine di tempo, il RCEP (che include per ora dieci paesi del sud est asiatico tra cui Cina e Giappone) nelle intenzioni dei paesi firmatari arriverebbe a coprire circa 12,7 trilioni di $ di scambi.

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