Quasi ogni verso di William Butler Yeats (1865-1939) racconta l’Irlanda. Il poeta di Dublino è al tempo stesso raffinato e popolare: da un lato ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1923, dall’altro i suoi versi sono conosciuti e amati da tutti gli irlandesi. Per questo è possibile viaggiare attraverso il Paese del Regno Unito affidandosi interamente alle sue parole, quasi fossero una guida poetica.
Il viaggio comincia da Sligo, la contea irlandese alla frontiera dell’Ulster, affacciata sull’Atlantico, dove Yeats trascorse gli anni della fanciullezza e dove tornò sempre nelle diverse stagioni della sua vita. Nelle coste rocciose s’annidano villaggi di pescatori. Da Sligo, terra austera da cui partirono molti emigranti per l’America, proveniva la madre di Yeats, Susan Mary Pollexfen, che con i suoi racconti nutrì l’immaginazione del giovane poeta. E qui, nel 1885, il ventenne Yeats cominciò ad addentrarsi nel mondo della tradizione popolare, con i suoi racconti fantastici e terribili.
Dopo aver attraversato una pianura dominata dalla mole imponente del monte Ben Bulben, costellata di laghi e grandi prati, attraverso un bosco si giunge alla cascata di Glencar. Un sottile e largo velo d’acqua cade lungo una parete accanto alle Dartry Mountains in un’arena circolare di roccia e continua poi in un ruscello che scorre sotto le fronde degli alberi. Nella poesia Il fanciullo rapito, così le fate si rivolgono agli uomini:
Dove l’acqua zampilla, vagabonda,
dalle colline sopra Glen-Car
nei laghetti fra i salici
dove a stento una stella potrebbe
bagnarsi, cerchiamo le trote assopite
e bisbigliando ai loro orecchi doniamo
ad esse sogni inquieti;
lievemente sporgendoci
dalle felci che versano
le loro lacrime sui giovani ruscelli
Poco distante si può raggiungere in barca la piccola Isola di Innisfree nel lago di Gill. Qui correva il pensiero di Yeats quando si trovava lontano, a Londra o a Dublino. La sua poesia più conosciuta in Irlanda, intitolata proprio L’isola del lago di Innisfree, dà voce a questo sogno bucolico, a questo desiderio di ritirarsi nella pace della natura.
Io voglio alzarmi ora, e voglio andare, andare ad Innisfree,
e costruire là una capannuccia fatta d’argilla e vimini:
nove filari di fave voglio averci, e un alveare,
e vivere da solo nella radura dove ronza l’ape.
Io voglio alzarmi ora, e voglio andare, perché la notte e il giorno
odo l’acqua del lago sciabordare presso la riva con un suono lieve;
e mentre mi soffermo per la strada, sui marciapiedi grigi,
nell’intimo del cuore ecco la sento.
A Lissadell House, splendida dimora georgiana di campagna della famiglia Gore-Both, Yeats era invece spesso ospite di due sorelle: Eva, poetessa, e Constance, prima donna eletta alla Camera dei Comuni inglese. Una nota poesia di Yeats coglie le due sorelle in un luminoso momento di giovanile felicità, in quello scorcio naturalistico a lui tanto caro.
Luce della sera, Lissadell,
grandi finestre aperte verso sud,
due ragazze in kimono di seta,
entrambe belle, e una una gazzella
Scendendo lungo la costa occidentale d’Irlanda attraverso la regione selvaggia e aspra del Connemara, una distesa quasi infinita di torbiere, si arriva a Galway. Nell’ultimo tratto, mare e terra sembrano confondersi in una moltitudine di isole, penisole, golfi, laghi. Un poco a sud della città sorge Coole Park, la tenuta di Lady Gregory, un'illuminata aristocratica appassionata di folklore irlandese. Qui il poeta passò l’estate per quasi trent’anni. La casa fu demolita negli anni Quaranta, ma è rimasto come un tempo il vasto parco con i sentieri attraverso i boschi e così lo spirito di questo luogo, catturato nella poesia I cigni selvatici a Coole.
Gli alberi sono nella loro bellezza autunnale
i sentieri del bosco sono asciutti
nel crepuscolo d’ottobre l’acqua
riflette un cielo immobile;
sull’acqua traboccante fra le pietre
cinquantanove cigni stanno.
già diciannove autunni son passati
da quando li contai per la prima volta;
e prima ancora che avessi terminato
li vidi all’improvviso alzarsi in volo
e sperdersi roteando in grandi cerchi interrotti
sulle ali rumorose
A poche miglia di distanza, tra i rami degli alberi, compare all’improvviso Thor Ballylee, torre normanna che protegge un piccolo ponte di pietra, sopra un torrente che si perde nel bosco. Qui Yeats ormai cinquantenne trascorreva l’estate con la giovane moglie Georgie Hyde-Lees, che sposò nel 1917 (con un testimone di nozze d’eccezione: Ezra Pound). Qui Yeats visse la sua stagione poetica più ricca. Non a caso proprio la torre dà il titolo alla fondamentale raccolta del 1928 – The Tower – mentre la scala interna diventerà un simbolo potente nella raccolta del 1933, La scala a chiocciola e altre poesie.
Un ponte antico, e una più antica torre,
una cascina al riparo del suo muro,
un acro di terra pietrosa
dove la rosa simbolica può realmente sbocciare,
antichi olmi screpolati, innumerevoli pruni,
e il suono della pioggia o il suono
di tutti i venti che soffiano…
Sul muro esterno si può ancora leggere l’iscrizione dettata dal poeta.
Io, il poeta William Yeats,
con le assi di un vecchio mulino e con tegole verdi come il mare,
e con lavori di fabbro dalla fucina di Gort,
restaurai questa torre per mia moglie George;
e queste lettere possano restare
quando tutto sarà nuovamente in rovina
Infine Dublino, dopo aver attraversato come una lama l’Irlanda interna. Qui numerosi luoghi raccontano di Yeats, a cominciare dall’Abbey Theatre, il teatro nazionale, sulla riva sinistra del fiume Liffey. Fondato nel 1904 dal poeta insieme a Lady Gregory, l’Abbey Theatre ebbe un ruolo fondamentale nel rinascimento teatrale irlandese. Ma il lavoro di organizzazione teatrale richiedeva a Yeats di dedicarsi a molte, troppe incombenze pratiche, poco adatte al suo carattere…
Maledette siano
le commedie che richiedono cinquanta regie diverse,
Maledetta la guerra quotidiana con ogni furfante e sciocco,
Maledetti gli affari teatrali, maledetto il dirigere gli uomini
Dopo tante girare, il nostro viaggio finisce là dov’era cominciato: nella contea di Sligo. Precisamente a Drumcliff, sede di tanti racconti della mitologia celtica sull'origine delle popolazioni gaeliche. Qui Yeats riposa, come recita il titolo del suo testamento spirituale, Ai piedi del Ben Bulben e da lì ci invita a proseguire il cammino nella sua amata Irlanda.
Sotto la vetta spoglia del Ben Bulben
nel cimitero di Drumcliff è sepolto Yeats.
Uno dei suoi antenati ne fu parroco
anni e anni fa; una chiesa si erge lì vicino;
presso la strada v’è un’antica croce.
E niente marmo, niente frasi convenzionali;
sul calcare scavato in quello stesso luogo
queste parole sono state incise per sua volontà:
getta uno sguardo freddo
sulla vita e sulla morte.
Cavaliere, prosegui il tuo cammino!
Credits
Cover: Irlanda 2014, Joao Alves. Distributed under the CC BY 2.0 license on Flickr
Immagine interna 1: Irlanda 2014, Joao Alves. Distributed under the CC BY 2.0 license on Flickr
Immagine interna 2: Isle of Innisfree, Jay Sturner. Distributed under the Creative Commons Attribution 2.0 Generic license via Wikimedia
Immagine interna 3: Drumcliff Church and Round Tower, Frank Chandler. Distributed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license via Wikimedia
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