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La Loggia dei Mercanti: la Milano sottovoce

04 novembre 2018

La leggenda riportata dallo storico latino Tito Livio dice che la fondazione di Milano nel cuore dell’attuale Pianura Padana si deve a una femmina di cinghiale che apparve a Belloveso, principe gallico, che per questo decise che quello era il luogo in cui edificare la nuova città. La scrofa semilanuta, con una parte del corpo, cioè, più villosa, era infatti un animale sacro per la cultura celtica a cui Belloveso apparteneva ed era lo stesso simbolo che il barbaro aveva raffigurato sul suo scudo.

Questo aneddoto curioso spiega la presenza di un bassorilievo che raffigura proprio una femmina di cinghiale su un’arcata del Palazzo della Ragione e della Loggia dei Mercanti, cuore economico e politico della città meneghina, ora passaggio tra Piazza Duomo e Piazza Cordusio. Costruito nel 1228 dal podestà Fabio da Brescia, dopo che l’antico broletto, termine che nel volgare dell'epoca significava sia prato che palazzo municipale, era stato distrutto dall’imperatore Barbarossa.

La nuova struttura prevedeva sei porte che si aprivano ognuna su un quartiere della città, detto sestiere, da cui partivano poi le strade dedicate ai diversi mestieri, vie che esistono tuttora: degli Speronari, via degli Spadari, degli Orefici, dei Cappellari e degli Armorari. C'era anche via Fustagnari, che non vi è più, ma la sua presenza è attestata ancora nelle mappe dell’Ottocento.

La costruzione di Palazzo della Ragione  e della Loggia dei Mercanti richiese 5 anni: l'inaugurazione avvenne nel 1233. Nei piani superiori abitava il podestà e prendevano forma la vita politica della città e quella giuridica. Qui, infatti, alla presenza di due giudici, detti del Cavallo e del Gallo, si pronunciava nelle cause legali civili e penali. Non a caso, vicino al palazzo c’era la sede delle carceri.

Alla Loggia accedevano liberamente: mercanti, banchieri, notai, qui si commerciava ed era anche il luogo della giustizia popolare. Sulla fiancata del palazzo, accanto all'orologio donato dai mercanti fiamminghi, pendeva una corda  a cui venivano appesi i debitori insolventi. Dopo essere stati fatti salire con una carrucola venivano poi fatti cadere giù. Invece, al posto del pozzo costruito nel XVI secolo per servire in caso di incendi, c’era una pietra appuntita, detta "pietra dei falliti", su cui chi era ormai in balia dei creditori sedeva senza braghe, a simboleggiare la resa totale.

Nel 1733 il Palazzo della Ragione ospitò gli archivi notarili, mentre dopo la seconda guerra mondiale qui ebbe la sua sede provvisoria la Rinascente.

Una particolarità della Loggia dei Mercanti che può ancora essere sperimentata dai visitatori è l’acustica. Sotto le arcate a cupola vi è una galleria, cosiddetta dei sussurri, che consente alle voci di essere sentite da un lato all'altro della costruzione. Infatti le colonne allineate obliquamente hanno dei fori per parlarsi e da lì per i mercanti, e non solo, era possibile scambiarsi le informazioni riservate, fare trattative segrete, sfruttando quell’ingegnoso quanto utile telefono senza fili. Si dice che anche gli innamorati timidi potessero sfruttare questo trucco dell’acustica e rivelare così i sentimenti al proprio amato, senza l’imbarazzo raggelante di guardarlo negli occhi.

In Cover, piazza dei Mercanti a Milano. Via Pagina Facebook Italia - Un museo a cielo aperto

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