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New York segreta: tutti i luoghi “off the beaten track” che devi conoscere

02 ottobre 2020
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“Era troppo per crederla vera: così complicata, immensa, insondabile. E così bella, vista da lontano: canyon d’ombra e di luce, scoppi di sole sulle facciate in cristallo, e il crepuscolo rosa che incorona i grattacieli come ombre senza sfondo drappeggiate su potenti abissi.” Così Jack Kerouac, il celebre scrittore, parlava di New York nel suo romanzo Sulla strada. Una città unica, capace di fare innamorare perdutamente in un istante, il tempo di un solo sguardo. Una metropoli brulicante di vita ed elettrica, teatro e ispirazione di innumerevoli film di ogni epoca e genere, da “Taxi Driver” a “The Wolf of Wall Street”, da “Spiderman” a “Ghostbusters” passando per l’intramontabile “Colazione da Tiffany” e per “Manhattan”. Lo stesso si può dire per le serie tv: “Sex and The City”, “Friends”, “Mad Men”, i “Soprano” sono solo alcuni esempi di show di successo ambientati proprio tra le sue strade a perdita d’occhio, che ci hanno fatto sognare di vivere nelle casette rosse del Greenwich Village, o in qualche attico vista Manhattan.

New York è stata dipinta in celebri quadri, immortalata in migliaia di fotografie, descritta appassionatamente in infiniti romanzi e canzoni, che hanno contribuito a renderla uno straordinario catalizzatore di arti e affari, ambizioni e sogni. Per queste e molte altre ragioni la Grande Mela ogni anno attrae milioni di turisti che affollano Times Square, visitano la magica Coney Island e la frizzante Soho, si riposano a Central Park, entrano al Moma e al Guggenheim, salgono sull’Empire State Building per godersi una vista spettacolare sullo skyline più famoso del mondo, attraversano il Brooklyn Bridge e ammirano la Statua della Libertà. Se i luoghi più iconici e segnalati dalle guide li avete già visitati tutti, Youmanist ha selezionato per voi i migliori angoli “off beaten track” che non dovreste perdere nel vostro prossimo viaggio nella Grande Mela.

Sono tante, ad esempio, le persone che conoscono il Rockefeller Center, sulla Fifth Avenue, uno dei grattacieli più iconici di New York. Ma sono in pochi a sapere che in cima si nasconde il 620 Loft and Garden, un delizioso giardino, una vera o propria oasi di pace nel bel mezzo del chiasso cittadino. Tra fiori ben curati, una piscina cangiante e una vista sorprendente sulla Cattedrale di St. Patrick, questo rooftop garden può anche essere affittato per eventi privati, matrimoni con vista compresi.

Anche il Greenacre Park è una piacevole scoperta: un vero e proprio “parco tascabile”, sempre a Manhattan, sulla 51esima strada, tra la Seconda e la Terza Avenue. Costruito nel 1971 dalla Fondazione Greenacre seguendo il design dell’architetto paesaggista americano Hideo Sasaki, questo piccolo spazio, di circa 18 metri per 36, riesce a contenere una cascata alta circa 8 metri che sgorga da blocchi di granito e un rilassante bar all’aperto all’ombra di grandi alberi, circondato da mura d’edera. Il luogo perfetto per un veloce pit-stop prima di rituffarsi nel turbinio della metropoli e nel rumore delle strade affollate, che qui viene coperto dallo sciabordio dell'acqua, un ristoro per la mente e per gli occhi.

L’isola di Manhattan custodisce anche un’altra perla: il SeaGlass Carousel, dove il divertimento è assicurato, per grandi e piccini. Una giostra a tema marino situata a Battery Park, nella parte più a sud del quartiere, dove per soli 5 dollari si può provare l’ebrezza di fare un giro su un pesce colorato, o anche solo ammirare, comodamente seduti su una panchina, i sorprendenti e incantevoli effetti creati dal girare della giostra. Grazie a giochi di luci Led, la sensazione è quella di trovarsi immersi in un mondo sottomarino, dove trenta pesci costruiti in vetroresina si inseguono con diverse velocità e movimenti, accompagnati dalle note di una musica acquorea. Aperta al pubblico dal 2015, ci sono voluti ben dieci anni per crearla, su progetto di Warrie Price, fondatore della Battery Park Conservancy, l’ente no-profit che si occupa di ricostruire e rivitalizzare il parco pubblico Battery (vasto più di dieci ettari) e la sua principale attrazione, il Museo Nazionale Castle Clinton. La giostra è un omaggio all’acquario di New York, ora abbattuto, che si trovava proprio nella stessa posizione. Sempre in questo parco, ogni primavera, si può assistere alla sorprendente fioritura dei tulipani a Brookfield Place: uno spettacolo imperdibile e di una bellezza unica e inusuale, così immerso nel traffico della Big City.

A Canal Street si trova invece il Loew’s Theater, oggi chiuso ma ancora straordinariamente affascinante. Fondato nel 1904 da Marcus Loew, era la pietra miliare della più antica catena teatrale attiva in Nord America. Progettato dal celebre architetto di teatri Thomas Lamb, dal 1927 divenne anche uno dei più grandi cinema nel Paese, ma cadde in disuso negli anni Sessanta. Essendo un New York City Landmark, non può essere abbattuto ma solamente rinnovato, ma al momento è ancora in attesa di trovare una nuova vita.

Un altro tesoro di Manhattan, nascosto dentro un maniero sulla 70esima, è l’Explorers Club.  Una società no-profit per tutti i migliori esploratori e scienziati del mondo. Al suo interno sembra di essere in un museo di storia naturale, tra vetrinette oscurate, muri coperti di pannelli di legno, un terrazzo colonnato proveniente da un monastero francese e le infinite donazioni dei membri che sbucano da ogni angolo, da zanne di elefante alla Bandiera 161 (che è stata portata dalla profondità della Fossa delle Marianne alla cima del Monte Everest). L’ingresso è facile, basta registrarsi a una delle conferenze o proiezioni regolarmente organizzate, oppure prenotare un tour guidato. Ottenere la membership, invece, è molto più complesso: bisogna aver raggiunto traguardi notevoli e anche essere raccomandati da diversi membri del club.

Anche Grand Central Terminal, nel cuore dell’isola, nasconde i suoi segreti: al suo interno si cela il Vanderbilt Tennis Club, uno dei circoli più affascinanti della città, dove si può giocare a tennis con vista su Park Avenue grazie a una grande vetrata panoramica. Il complesso ospita un campo di dimensioni regolari, due campi di allenamento automatizzati e una sala fitness perfettamente attrezzata. Fondato negli Anni Sessanta da un immigrato ungherese al terzo piano della stazione, poi acquistato negli Anni Ottanta da Donald Trump per farne un esclusivo club privato, è stato chiuso nel 2009. Nel 2011 ha riaperto – questa volta al pubblico e non solo ai soci – spostandosi  al quarto piano. Si può prenotare il campo da gioco, con non più di una settimana di anticipo, per una cifra che a seconda dei giorni della settimana e delle fasce orarie va dagli 80 ai 340 dollari per ora (la seconda ora è sempre a metà prezzo).

Non può mancare poi una passeggiata nei dintorni di Pomander Walk, situata tra le 94esima e la 95esima strada a est della Broadway. Si tratta di una delle strade più segrete di New York, costellata di poche residenze esclusive e incredibilmente affascinanti che si intravedono attraverso i due cancelli (il principale sulla 94esima e quello secondario sulla 95esima) che chiudono la via al pubblico. Il costruttore irlandese Thomas Healy creò all’inizio degli Anni Venti questo piccolo e romantico angolo di paradiso di case Tudor, in legno, stucco e mattoni, ispirandosi all’omonima commedia romantica inglese in voga al tempo. Deliziose casette a due piani che ripropongono le bucoliche atmosfere della campagna inglese, circondate però da altissimi grattacieli e a un passo da Central Park. I fortunati proprietari, che le hanno acquistate a poche migliaia di dollari, oggi si guardano bene dal venderle. E in caso questo avvenga, certamente non si parla della stessa cifra. Il loro valore infatti oggi è alle stelle: basti pensare che nel 2015 un monolocale è stato venduto per 800mila euro, e case più grandi sono state valutate più di 2 milioni di dollari. E quando a luglio 2020 si è straordinariamente liberata un’unità abitativa con due stanze e un bagno, l’affitto richiesto era di 2750 dollari al mese.

In pochi, infine, sanno che anche a New York, e non solo a Venezia,  ci si può godere un affascinante giro in gondola: Venezia nel 1985 ha infatti regalato alla città “Dry Martini”, una gondola che ora si trova a Central Park ed è perfettamente operante nel lago del parco, a disposizione (su rigorosa prenotazione presso The Loeb Boathouse-l'attrazione rimarrà chiusa fino alla prossima primavera-visto che è sempre molto richiesta) per un tour panoramico e molto romantico al costo di 45 dollari per 30 minuti.  Non per nulla, sono in molti a sceglierla come luogo perfetto per fare la propria proposta di matrimonio.

Nell’Upper East Side, c’è la sala da bowling segreta nascosta sotto l’Henry C. Frick Collection Museum. Dopo essersi goduti una vera e propria esperienza architettonica attraverso le stanze di quella che era la casa dell’imprenditore e mecenate statunitense additato come “l’uomo più odiato d’America”, non bisogna dimenticare di scendere nelle cantine. Proprio qui si trova una pista da bowling a due corsie, aggiunta da Frick nel 1914 e a lungo rimasta perduta, ora convertita in un archivio. Purtroppo è molto difficile riuscire a vederla, a meno che non si sia membri del museo.

Infine, un divertimento a cui non rinunciare è quello della caccia agli speakeasy di tutta New York. Quando negli anni Venti il proibizionismo vietò gli alcolici, gli abitanti della città furono costretti a rifugiarsi sottoterra o in posti segreti per bere i loro cocktail preferiti, mantenendo un tono di voce basso per non farsi scoprire – da qui il nome “speakeasy”, ovvero “parlare piano”. Questi luoghi hanno preso il nome di speakeasy e, nonostante quell’epoca sia finita da tempo, stanno oggi vivendo una nuova gloria come piccoli cocktail bar ricercati e poco visibili, nascosti negli angoli della città più insospettabili. Tra i più ricercati c’è il PDT (Please Don’t Tell) nell'East Village, il cui ingresso è all'interno di un negozio di hamburger, il Crif Dogs, e per accedervi bisogna digitare il tasto 1 in una vecchia cabina telefonica, attivando così il citofono del locale.

Oppure il The Blind Barber, che ha varie sedi in tutta la città e anche in altre, tra cui Los Angeles, nel quale si entra dall'omonimo negozio da barbiere vecchio stile, oggi molto trendy, per poi ritrovarsi, passando per il retrobottega, al bancone di un bar.

La Grande Mela, dunque, è una città che non smette mai di stupire e di svelare nuove sfaccettature. Del resto come diceva Paul Auster, nel primo dei romanzi della trilogia a essa dedicata, Città di vetro, “New York era un luogo inesauribile, un labirinto di passi senza fine: e per quanto la esplorasse, arrivando a conoscerne a fondo strade e quartieri, la città lo lasciava sempre con la sensazione di essersi perduto. Perduto non solo nella città, ma anche dentro di sé.”

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