Ascolta il podcast di Carla Russo, Economist del Servizio Studi
Dalla scorsa primavera l’andamento del credito nell’area euro è tornato su ritmi pre- pandemia. È infatti venuto meno l’effetto distorsivo prodotto sia dagli ingenti volumi erogati alle imprese, misure che avevano determinato nel corso
del 2020 e nei primi mesi del 2021 un eccezionale incremento degli stock e tassi di crescita straordinariamente vivaci, soprattutto nei finanziamenti al comparto produttivo.
A luglio 2021 la crescita annua dei prestiti al settore privato nell’area euro è stata del 3% (4,7% a dic.) sintesi di un aumento del 4,2% dei finanziamenti alle famiglie (3,1% a dic.) e dell’1,7% di quelli alle imprese (7,1% a dic.).
Nelle maggiori economie dell’eurozona, la dinamica dei prestiti alle famiglie sta beneficiando della fine delle misure di distanziamento mentre quella dei finanziamenti alle imprese risente dell’ampia scorta di liquidità accumulata anche grazie ai provvedimenti di sostegno al credito adottati tempestivamente all’indomani dello scoppio della pandemia.
Gli interventi statali sono stati particolarmente efficaci: due terzi delle imprese hanno beneficiato di almeno una delle misure introdotte dai governi dichiarando di averne avuto beneficio sia per gli impegni a breve termine sia per quelli da onorare nel prossimo biennio.
Il 21 settembre in Italia le domande di garanzia pubbliche hanno superato i 200 miliardi: la maggior parte dei finanziamenti garantiti è stato assorbito dal commercio all’ingrosso e al dettaglio, seguito dalle costruzioni. Il Nord ovest l’area che ha maggiormente utilizzato il Fondo di Garanzia.