I nostri Temi di Investimento 2023: aggiornamento di settembre

Un anno positivo sinora per il mercato azionario. La recessione è stata per ora evitata. Quali sono le prospettive?

Si attenuano i timori di recessione nel 2023
Dopo che la Federal Reserve ha aumentato i tassi di interesse di riferimento con una velocità e una portata mai viste in quasi 50 anni, a partire dalla stagflazione degli anni ’70, l’assenza sinora di una recessione che era stata ampiamente prevista nel corso del 2023 in USA, è stata una sorpresa.

L’Europa non è stata altrettanto fortunata, con gli aumenti dei tassi della Banca Centrale Europea e un’inflazione complessiva elevata che si sono tradotti in un forte rallentamento dell’attività economica. Aspetto che è evidente nel calo del PMI composito dell’Eurozona ben al di sotto del livello di pareggio di 50, su valori che evidenziano una contrazione dei livelli di attività complessivi. Continuiamo a ritenere che un'eventuale recessione possa essere modesta in termini sia di profondità che di durata.

Tagli dei tassi in prospettiva nel 2024?
Con a) l’inflazione in costante calo sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti e b) l’attività economica che si sta adeguando a tassi di interesse più elevati, le banche centrali possono cercare di porre fine ai loro cicli di rialzi dei tassi e incominciare a contemplare tagli dei tassi nel 2024. Questo processo è già iniziato in Brasile, Paese in cui si erano già aumentati i tassi di interesse nel gennaio 2021 in risposta alla crescente inflazione.

Azionario in salita obbligazionario più volatile
La sorprendente resilienza dell’economia globale e la capacità delle aziende di mantenere la propria redditività attraverso l’aumento dei prezzi hanno portato a uno slancio degli utili migliore del previsto per Stati Uniti, Europa e Giappone. Questo aspetto è stato fondamentale per la forza dei mercati azionari dall’ottobre 2022, con l’indice MSCI World che ha guadagnato quasi il 15% in dollari statunitensi e l’11% in euro dall’inizio del 2023 (dati a fine agosto 2023).

Al contrario, i titoli di stato hanno faticato in un contesto di tassi di interesse nettamente più alti. Inoltre gli investitori si sono esposti maggiormente sul mercato monetario per beneficiare dei tassi di interesse più elevati degli ultimi 10 anni.

Potenziale inversione dei trend di lungo periodo
Negli ultimi 12 mesi abbiamo già osservato l'inversione di una serie di trend nell'inflazione (prima dormiente) e nei tassi d'interesse (a zero sino a poco tempo fa). Ma ci sono ancora altri trend in essere che potrebbero potenzialmente invertire nel breve. La sovra-performance delle azioni statunitensi negli ultimi 13 anni trainata dalla tecnologia mostra qualche segnale di esaurimento.

Analogamente, la predominanza di azioni e obbligazioni in un tipico portafoglio diversificato potrebbe rivelarsi più complessa nei prossimi anni se le nostre aspettative di una persistente scarsità di materie prime fossero corrette. Si noti che le obbligazioni globali hanno generato rendimenti nulli dal 2016 in dollari USA, mentre le materie prime hanno registrato un rendimento cumulativo del +48% (dati a fine agosto 2023).

I 3 temi di investimento
In questo aggiornamento, rivisitiamo 3 dei nostri temi di investimento per il 2023: "Quando i perdenti costanti diventano vincenti" che esamina il potenziale per le classi di attività che hanno sottoperformato a lungo termine di beneficiare di un robusto effetto di "ritorno verso la media". Offriamo inoltre nuovi punti di vista su altri due temi: rafforzare la sicurezza nei processi di approvvigionamento (materie prime) e della tecnologia (ad es. sicurezza informatica) ed esaminare i modi più interessanti per beneficiare di potenziali rendimenti nell’universo del reddito fisso.

    

 

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