U.S. Abstract Background U.S. Abstract Background
My Expert
My Expert

Market Flash: cosa sta succedendo sui mercati?

Non c'è da stupirsi

Ci troviamo in una fase di correzione del mercato azionario negli Stati Uniti.

Al momento in cui scriviamo l'S&P ha ceduto circa il 10% dal massimo raggiunto il 19 febbraio. Si tratta di un evento piuttosto normale. Se guardiamo all'indice S&P 500 negli Stati Uniti dal 1928, quindi quasi 100 anni di storia, il mercato azionario è sceso di almeno il 10%, in media 1,1 volte l'anno. Quindi ci si dovrebbe aspettare una correzione del genere circa una volta all'anno.

L'ultima volta che l'indice S&P 500 ha subito una correzione di oltre il 10% è stata a luglio 2023, più di un anno fa. Si potrebbe quasi dire che una correzione del genere fosse "dovuta". 

Dal 1965 ad oggi, se consideriamo le correzioni del S & P 500 che non hanno preceduto una recessione economica, queste tendono ad essere relativamente brevi e contenute, con un calo medio del 15% dal picco. Al momento siamo circa a un 10% circa dal picco.

È interessante notare che questa correzione sembra essere molto più concentrata negli Stati Uniti che altrove. Se consideriamo l'indice MSCI World ex US infatti, ossia le azioni del resto del mondo rispetto agli USA, tra cui Europa, Giappone e, naturalmente, i mercati emergenti, questo indice in USD è ancora in rialzo del 7% da inizio anno e, nonostante il recente calo, continua a registrare performance piuttosto positive, spinto dall'Europa, che registra un +9,31% da inizio anno se consideriamo l'Euro STOXX 50 o il Dax 40 in Germania, dividendi inclusi, in rialzo del 13%. Nonostante una lieve battuta d'arresto negli ultimi giorni, la performance da inizio anno resta dunque piuttosto solida.

 

Rallentamento della crescita ma non recessione

Ciò che ha causato questa correzione sono chiaramente i timori per la crescita, quindi una riduzione delle aspettative negli Stati Uniti, causata dall'incertezza sull'applicazione dei dazi e dall'impatto che ciò avrà sui consumi da un lato e sull'aumento dell'inflazione dall'altro.

Il vero punto è dunque interrogarsi se è in corso un  rallentamento della crescita e se questo rallentamento porterà ad una recessione economica. Noi riteniamo che un rallentamento della crescita sia possibile, ma una recessione in questa fase appare improbabile.

Se consideriamo l'indice di recessione della Federal Reserve, al momento si attesta a 0,13 su una scala da 0 a 1, quindi una probabilità di recessione del 13% circa, che è inferiore alla media di lungo periodo. Quindi, secondo l'indice di recessione della Federal Reserve, non c'è in realtà al momento un impennata nel rischio di recessione

Se consideriamo altre misure di rischio sui mercati finanziari, come lo spread del credito high yield statunitense, ossia l'extra rendimento che un investitore richiede per acquistare un'obbligazione societaria ad alto rendimento anziché un titolo di Stato di analoga scadenza, questi spread high yield, molto sensibili al rischio di recessione, stanno aumentando, ma in termini assoluti al momento rimangono generalmente compressi, intorno al 3,1%, un livello di nuovo inferiore alla media di lungo periodo.

Pertanto, il segnale degli spread creditizi high yield non conferma per il momento i timori di recessione. In effetti le obbligazioni societarie high yield statunitensi continuano a offrire un rendimento positivo dell'1,6% da inizio anno in un momento in cui l'S&P 500,  ha ceduto invece  il 5% da inizio anno.

 

Conclusione

In conclusione, riteniamo che in questa fase sia meglio non prendere decisioni affrettate riguardo all'acquisto o alla vendita o all’adeguamento del proprio portafoglio. 

Se consideriamo i settori che hanno sovraperformato dal top del mercato azionario statunitense del 19 Febbraio, negli Stati Uniti i settori che stanno facendo meglio e che stanno mostrando performance positive includono la salute, i prodotti per la casa e le assicurazioni, e in Europa le assicurazioni, l'edilizia e i materiali edili, le utility e le banche.

Su questi settori, continueremo a concentrarci, in particolare sui finanziari e specificamente in Europa, ed utilizzeremmo un'eventuale debolezza per aumentare le posizioni.

Documento chiuso il 14/03/25.         

 

SCARICA IL DOCUMENTO COMPLETO

 

 

Hai bisogno di più informazioni sulla nostra consulenza e servizi?

Siamo a tua completa disposizione per supportarti con una consulenza personalizzata.