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SERVIZIO STUDI | L’incertezza mette alla prova la condizione economico-finanziaria delle famiglie

22 maggio 2022

Ascolta il podcast di Carla Russo, Economist Servizio Studi BNL BNP Paribas

Il settore famiglie è di fondamentale importanza nel delineare l’attività economica dei paesi avanzati. Per questo motivo la situazione economico-finanziaria dei nuclei familiari è costantemente monitorata sia con analisi ex-post dei principali fenomeni che riguardano il comparto sia attraverso indagini che ne indagano gli umori e le aspettative. Di recente, la Commissione europea, nell’ambito della rilevazione sul clima di fiducia delle famiglie, ha introdotto una domanda sulla difficoltà di prevedere la propria situazione finanziaria quale proxy dell’incertezza, un parametro che sta assumendo un ruolo sempre più importante nell’interpretazione e nella previsione dei fenomeni economici. Un tasso di inflazione su livelli sconosciuti negli ultimi dieci anni e le recenti tensioni geopolitiche hanno determinato un aumento dell’incertezza su livelli ben più elevati di quelli rilevati all’insorgere della pandemia.

Tra gli indicatori di rischiosità delle famiglie Uem a cui le autorità prestano particolare attenzione si evidenziano quelli legati ai prestiti per l’acquisto dell’abitazione considerato che si tratta della forma più rilevante di indebitamento delle famiglie e quella di maggiore esposizione delle banche verso il settore. Un’indagine sulle erogazioni di mutui nel periodo 2016-18 ha rilevato come nel periodo considerato si sia realizzato un aumento del rapporto tra prestito ipotecario e valore dell’immobile (loan-to-value, LTV), dell’incidenza del prestito sul reddito (loan-to-income, LTI), del ratio tra rata del mutuo e reddito (loan service-to-income ratio, LSTI) e della durata del finanziamento. L’aumentata rischiosità delle famiglie si confronta con una robusta crescita delle loro attività finanziarie: fatto 100 il valore nel I trim. del 2018, a
settembre 2021 questo era pari a 118 a livello euro area, variando dal 106 della Spagna al 125 della Germania, con Italia e Francia nel mezzo con un indice pari a 110 e 120 rispettivamente.

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