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SERVIZIO STUDI BNL | Il risparmio gestito in Italia: dinamiche e prospettive di sviluppo

28 marzo 2022

Ascolta il podcast di Stefano Ambrosetti, Economist Servizio Studi BNL

L’attività di gestione del risparmio ha chiuso il 2021 con un nuovo massimo storico del patrimonio che ha sfiorato i 2,6 trilioni di euro, un valore che supera di 191 miliardi quello di fine 2020. La raccolta netta annuale è stata pari a 92 miliardi di euro, il valore più alto degli ultimi quattro anni. La flessione del mercato manifestatasi a inizio 2020 di riflesso all’avvio della crisi dovuta al COVID-19, ha presentato minori criticità rispetto a quanto accaduto nelle crisi precedenti. Dopo un solo trimestre di flessione il patrimonio ha ripreso il sentiero di sviluppo che aveva caratterizzato gli ultimi anni confermando la centralità dell’industria nelle scelte di investimento dei risparmiatori.

Complessivamente gli investitori in fondi ammontano a 11,5 milioni. Un’analisi del profilo dell’investitore evidenzia come l’età media sia pari a 60 anni e circa i due terzi siano residenti nel Nord Italia. L’investimento ammonta in media a 47mila euro e il patrimonio appare concentrato presso le classi di età più elevate: il 62% del patrimonio è detenuto dagli over-55.

Le prospettive di sviluppo dell’industria appaiono favorevoli per il verificarsi congiunto di alcune condizioni di mercato: a) l’accumulo dei depositi in c/c delle famiglie durante la pandemia; b) bassi tassi di interesse e inflazione prossima al 5% rendono poco conveniente la detenzione di liquidità; c) le banche per recuperare il calo di redditività dell’attività tradizionale puntano a sostenere il conto economico con i ricavi commissionali, convogliando i depositi delle famiglie su prodotti assicurativi e di risparmio gestito.

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