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ESG CORNER | Materie prime: il settore dell’industria mineraria e la sfida per la transizione energetica

08 luglio 2022

Ascolta il podcast di Francesca Rinaldi, Responsabile Sustainability Center, Investment & Advisory BNL BNP Paribas

La transizione energetica ha posto l’attenzione del mercato e della società in generale su un settore industriale finora non molto considerato, come quello minerario. Infatti, oltre al rame e al nickel esistono in realtà molti altri metalli e materie prime che saranno utilizzati in alcune attività cruciali in questa nuova era per la produzione dei veicoli elettrici, l’industria delle energie rinnovabili e nei sistemi per l’immagazzinamento e stoccaggio dell’energia. Questi metalli sono ben 27 secondo una ricerca della World Bank, tra cui spiccano ovviamente il Litio, ma anche il Cobalto e il Manganese, essenziali per la costruzione di batterie, pannelli solari e nell’industria dell’idrogeno verde.

Va considerato, però, che su questi metalli e materie prime il mercato e l’offerta sono poco sviluppati (in sostanza solo l’acciaio ha una grossa dimensione di mercato come si vede dal grafico sotto). Pertanto per molti metalli la domanda sarà sicuramente molto superiore all’offerta, man mano che il processo di de-carbonizzazione avanzerà nel tempo. Tenuto conto anche delle difficoltà riscontrate durante la pandemia, e negli ultimi mesi, nelle catene di approvvigionamento di queste materie prime - che ricordiamo sono principalmente estratte in Cina e in aree asiatiche o altri paesi emergenti - è lecito chiedersi se l’obiettivo del Net Zero sia effettivamente raggiungibile, nell’attuale contesto di mercato.

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