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Margherita Hack amava la natura tanto quanto le stelle

21 giugno 2022

Margherita Hack è stata una delle donne di scienza più importanti della storia, la prima ad aver ricoperto il ruolo di dirigente in un Osservatorio Astronomico italiano. La sua visione della vita e la sua carriera da astrofisica sono sempre state fortemente connesse con la natura,  a cui lei riconosceva il grande merito di essere "estremamente liberale" e che anche per questo amava e rispettava profondamente.

Non a caso la Hack si faceva portavoce di tematiche sensibili legate a sostenibilità, ecologia e diritti degli animali ancor prima che questi argomenti ricevessero le attenzioni che riscuotono oggi. Il motivo principale dei suoi nobili sentimenti era rintracciabile nell’idea di un'origine comune tra ogni forma di vita, perché - come lei stessa era solita dire - “noi siamo tutti figli delle stelle”.

Margherita Hack, una vita libera in armonia con la natura

Nata a Firenze il 12 giugno 1922, ben 100 anni fa, la Hack riconosceva nei suoi genitori e nella loro mentalità aperta il segreto di un'esistenza serena, in armonia e in libertà. Lo evidenziano le sue belle parole spese al riguardo e pubblicate nel libro Donne di frontiera: “La mia vita direi è stata felice perché sono stata fortunata in tutti i sensi [...] babbo e mamma erano avanti di mezzo secolo come mentalità e mi hanno educato lasciandomi completamente libera, responsabilizzandomi e dandomi il significato del dovere ma anche della libertà”.

E da bambina, Margherita, aveva trovato il modo di esprimere questa libertà attraverso l’uso della bicicletta. All’epoca il ciclismo era uno degli sport principali ed era molto amato. I ciclisti erano venerati come veri eroi e il Giro d’Italia veniva seguito con enorme interesse da grandi e piccini, lei compresa. Infatti ha “sempre avuto la smania della bicicletta", racconta la scienziata in un’intervista realizzata per la presentazione della sua autobiografia, intitolata proprio La mia vita in bicicletta. Sulle due ruote, ha presto capito, poteva fare del bene a sé e al Pianeta.

Utilizzando il suo mezzo di trasporto preferito, mentre faceva sport con il vento tra i capelli, rifletteva infatti sulla bellezza della natura, proteggendola. Fin da giovane, Margherita ha sempre detestato che in Italia la bicicletta venisse poco usata e che le piste ciclabili non costituissero una rete capillare, come accade invece all'estero. Per lei, un utilizzo maggiore della bicicletta rappresenterebbe una spinta verso lo sviluppo sostenibile, ovvero ciò che  "permette agli esseri umani di vivere comodamente ma senza distruggere l’ambiente”.

Ma l'ecologia negli spostamenti non è stata l’unica scelta votata alla sostenibilità della sua vita. Anche le sue abitudini alimentari rispecchiavano la sensibilità sul tema: “Sono vegetariana dalla nascita perché i miei genitori lo erano", ha raccontato. Dopotutto gli animali sono sempre stati per la Hack dei compagni di vita, specie i gatti. Dei felini ammirava lo spirito di intraprendenza, il senso di libertà e autonomia. Ha sempre avuto in casa dei mici, dall’infanzia fino alla vecchiaia. Durante gli anni passati a Trieste a dirigere l’Osservatorio Astronomico, è diventata la madrina di un’intera colonia felina: gli animali potevano entrare ovunque, persino negli uffici. In generale diceva che chi non ha mai avuto animali si è privato della felicità, perché questi esseri sono capaci di donare tanto affetto e mostrano un’intelligenza non così lontana da quella umana. Il motivo? Umani e animali sono come fratelli: hanno una sorprendente origine comune che ci riporta indietro di ben 14 miliardi di anni.

Animali e uomini come figli delle stelle

“Noi tutti siamo fatti con una materia che è stata costruita all’interno delle supernove. Quindi, come diceva la canzone, siamo davvero figli delle stelle”, diceva la Hack. Infatti le osservazioni effettuate col telescopio spaziale Hubble (lanciato per la prima volta in orbita nel 1990) hanno dimostrato che nelle stelle di una galassia lontana miliardi di anni luce ci sono elementi già presenti anche sulla Terra e negli esseri viventi. Questi hanno origine in stelle molto più grandi del Sole, le supernove appunto, che negli ultimi attimi della loro vita danno luogo a una serie di reazioni nucleari a cui segue una forte esplosione. La materia così si sparpaglia. Questo meccanismo è alla base dell’origine delle altre stelle e dell’evoluzione dell'universo, della Terra e della nostra stessa vita.

A Margherita Hack si devono alcune delle scoperte più importanti in campo astrofisico, come “l’astronomia agli ultravioletti”, che ci permette di vedere l’universo e le stelle più lontane, svelando fenomeni altrimenti invisibili. Inoltre, il trattato Stellar Spectroscopy, scritto a quattro mani con Otto Struve, è ritenuto ancora oggi un testo fondamentale e le sue tecniche di misurazione per determinare la distanza tra galassie sono da considerarsi come le più attendibili in assoluto.

Nonostante questa rilevanza e gli encomi del mondo scientifico, Margherita Hack non ha mai perso la sua modestia, avendo sì gli occhi al cielo ma i piedi ben saldi per terra. Su quella terra che ha sempre difeso, amato e rispettato, esortando tutti a fare lo stesso per non perdere il sogno di costruire insieme un futuro migliore.


Credits

Cover: Margherita Hack in 2011, Cirone-Musi. Distributed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic license via Wikimedia

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